e non permettere che mi laceri per degli sconosciuti;
non farmi essere tanto debole
da raccontare agli altri come sanguino dentro;
come giorno dopo giorno gocciola, si addensa e si coagula.
Sylvia Plath
Perché sono troppo viva, troppo traboccante, per vivere “tra parentesi”. Ho battuto i piedi per la rabbia e ho pianto; poi mi sono impegnata a cercare un ruolo, un posto per me che richiedesse tutto quello che ho da dare.
Anaïs Nin
Da sempre ho creduto di avere un grande limite.
Fin da bambina parlavo poco.
Non mi uscivano proprio le parole di bocca.
Più mi sforzavo di cacciarle fuori da me più loro si aggrappavano alle pareti della mia gola per poter stare dentro.
Una lotta continua. Tra loro e me.
Anche ora quando parlo è il caos.
Escono parole mischiate ad altre che formano termini nuovi, sbaglio nomi, mi blocco spesso a metà discorso.
Quanta fatica, quanto tempo, quanta energia per cercare di migliorare questo difetto.
Fino al giorno in cui ho compreso.
Che in realtà il mio limite è sempre stato il mio più grande mentore.
Le mie parole non potevano uscire dalla bocca.
Perché possono uscire fluidamente solo dalla mia mano.
Non sono io ad essere sbagliata. Era il canale che non era adeguato.
Il mio limite mi sbarrava la strada per farmi capire che dovevo imboccarne un'altra.
Se avessi continuato in modo ostinato a battere la testa contro quel muro innalzato dal mio "difetto" non avrei potuto trovare la mia via.
Ecco quello che siamo chiamati a fare in questa vita.
A seguire ognuno la propria via.
Di parole, di corpi, di forme, di amore, di suoni e di profumi.
E' ora di seguire le nostre regole interiori. Non più quelle esteriori.
Di prenderci cura della via che attende di essere curata, nutrita, arricchita. Seguita.
Non chiamiamoli più difetti.
Sono messaggeri.
Della nostra anima.
Elena Bernabè
E’ quella forza che non pensavi di avere.
Sempre lei.
Quella che viene fuori
quando ti accorgi che non puoi crollare
quando sei a terra con gli occhi chiusi
quando sei da solo
quando pensi è finita
quando non c’è più niente da fare.
E’ sempre lei
che ogni volta, ti salva la vita.
Andrew Faber
Sei bella.
La mascherina che indossi
non copre i tuoi occhi.
Sei bella per quello a cui rinunci,
per il coraggio che inventi,
per le parole che trovi
e la speranza che mostri
anche quando tutto sembra crollare.
Sei bella per la primavera che porti
in questo gelo che insiste,
per la vita che cerchi
oltre i muri di un deserto di guerra,
per i sorrisi che proteggi
tra la paura ed il sogno.
Sei bella perché sai,
con tutto l’amore che puoi,
che non c’è inverno che non si arrenda
alla forza di un albero in fiore.
Angelo De Pascalis
Sono una Donna Bella,
di una bellezza che non svanisce.
L’ho meritata, scoperta,
raccolta come un gioiello nella polvere,
l’ho liberata e fatta splendere.
Non l’ho riconosciuta per anni,
sebbene sentissi che era là.
Ora abbaglia e prospera.
Sono sana, capace, indipendente,
forte eppure ancora così fragile,
sconfitta da un sospiro.
Il mio corpo è quello di una creatrice:
angoli che incontrano curve,
durezza che sfocia nel morbido.
Sono madre, figlia, sorella, amante di me stessa.
Accogliente e coraggiosa,
io espando il mio cuore.
Il mio corpo è la mia casa,
la mia casa un santuario alla vita,
confortevole, caldo e ricco di tesori.
Mio è l’aroma di spezie calde catturato nel vento,
mia la risata che vola attraverso la porta.
Condivido me stessa soltanto
con quelli che mi rispettano
per come sono e proteggo me,
la mia casa ed il mio tempo dagli invasori.
Cerco il mio centro nel mezzo del caos,
addestro alla pace i cani selvatici
che mi urlano nella mente.
Uso il potere per il bene più grande,
lascio libera la rabbia in situazioni neutrali,
senza alcun innocente sulla linea del fuoco.
Sto imparando come persistere
e quando lasciare andare;
sono pronta a sentire la profondità
e l’ardore di tutte le emozioni svegliarsi
in ogni nervo e non ho più paura.
La mia bellezza e la mia forza trascendono età,
tempo e forse anche questa vita.
Ogni giorno sono nuova, ancora più a casa dentro di me.
Attimo per attimo, io creo il mio mondo.
(Karen Andes)
Sei un pochino complicata”
- “No, per niente, sono solo…tante persone semplici.”
◊ Francis Scott Fitzgerald
Col tempo ho smesso di dialogare con chi non mi ascoltava
e con chi voleva sempre avere ragione.
Ho smesso di cercare le persone che non mi cercavano mai,
di pensare a chi non mi pensava mai.
Ho iniziato a fare quello che mi fa star bene,
senza eccessi ma con passione.
Ho iniziato a fidarmi del mio intuito per ogni cosa,
per ogni scelta, per ogni persona.
Ho iniziato a evitare le persone negative
ed ho iniziato a frequentare le rare persone positive.
Perché ho imparato ad avere rispetto di me stessa
ed ho iniziato a mettermi al primo posto.
Perché penso di meritarmelo.
Meryl Streep
Dentro molte donne abita un inquilino abusivo: si tratta di un implacabile critico interiore. Quando queste donne sbagliano, lui si fa subito sentire con il dito puntato: «Cosa hai fatto?», «Perché hai sbagliato?», «Non potevi essere più attenta», «Ma cosa sei andata a dire?», «E adesso cosa penseranno di te?».
Spesso le donne non lo sanno, ma questa convivenza strangola la loro vita. Sono nelle mani di questo critico spietato e quando non rientrano nel suo modello di perfezione si arrabbiano con se stesse. E tante volte odiano i loro sbagli. E odiano se stesse perché hanno sbagliato. Quell'indice puntato ringhia: «No, non lo dovevi fare», «Ma cosa avevi in mente?», «Ma non hai ancora imparato?».
Gli sbagli diventati sfregi dell'anima, graffi del cuore, calci dell'autostima, ferite che sanguinano sugli abiti della gioia. Sono dei no gridati a se stesse. Che feriscono e impoveriscono la vita interiore, la fertilità creativa, i sogni di amore e di passione. La voce interiore viene imbavagliata e soffocato dalle grida di critica e di rifiuto si se stesse mentre l'anima si ritira impoverita di tanto poco amore.
È un'eredità avvelenata quella che portano dentro le donne che si criticano con parole ruvide.
Ma c'è una seconda via: si chiama perdono.
Perdono di se stesse. Perdono dei propri sbagli.
Non è subito facile. Le donne spesso sono brave a perdonare gli altri. Ma non lo sono con se stesse. Ma ci si può riuscire. Prendendo per mano la donna che chiede parole buone, affetto incondizionato, sguardo benevolo anche se non è sempre stata perfetta, anche se non è stata la migliore...
Cara donna, se pensi che il perdono ti possa essere utile prova a farlo: ripeti il tuo nome con dolcezza, sottovoce, come una carezza e poi ripeti: «Io mi perdono…». Quindi lascia che la tua anima parli e ascolta le sue parole. Ti racconterà tante cose di te...
" La Via Femminile "
Simona Oberhammer
Le donne spirituali sono come uragani,
per questo fanno paura,
indomite e ribelli, sono connesse
con le forze primordiali di Madre Natura.
Hanno la potenza dell'intero Universo
nello sguardo che arriva dritto all'anima
e scruta l'essenza, la parte più vera,
quella che spesso si cela dietro una
splendida facciata o un'impeccabile figura.
Hanno trasformato le loro profonde ferite
in lezioni di infinita saggezza
e nonostante abbiano attraversato l'inferno
non hanno perso la loro proverbiale dolcezza.
Hanno ben chiaro il loro valore e
non si mettono mai in competizione.
Non sono in vendita loro!
Non le compri con oggetti preziosi,
belle parole o con l'adulazione.
non cercano accessori e abiti firmati
da sfoggiare per darsi un tono,
non hanno bisogno di apparire,
in quanto, profondamente
e felicemente "sono".
Ciò che amano negli altri è solo la sostanza...
la grandezza di un'anima è l'unica cosa
a cui danno importanza.
Le donne Spirituali rifuggono dalle tradizioni
e dai canoni sociali, non le puoi ingabbiare...
perché non si lasceranno mai possedere
da cose o persone, né si faranno manipolare.
Hanno una grande, incorruttibile
e potente personalità.
e non cambieranno mai per niente e per nessuno.
Sono quelle bellissime donne che odorano di “dignità"
Ho pensato per tanto tempo che fosse resistere, poter fare tutto, non lamentarsi di nulla.
Oggi mi rendo conto che c'è molta forza anche in me
quando accetto che non ce la faccio più, quando mi arrendo, quando non combatto;
c'è tanta forza anche nella vulnerabilità, nella non azione.
Così tanti tipi di forza ... così tanti modi per essere una donna.
Oggi voglio essere questo.
Sajeeva Hurtado
Mia cara ragazza, il giorno che ti accorgerai che sto invecchiando, ti chiedo per piacere di essere paziente, ma più di tutto, cerca di capire quello che sto vivendo.
Se quando parliamo, ripeto la stessa cosa mille volte, non interrompermi per dire: "Hai detto la stessa cosa di un minuto fa" ...
Ascolta, per favore. Cerca di ricordare i tempi quando eri piccola e leggevo la stessa storia notte dopo notte fino a quando non ti addormentavi. Quando io non voglio fare un bagno, non essere arrabbiato e non mettermi in imbarazzo. Ricorda quanto ho dovuto correre cercando di farti fare una doccia quando eri solo una bambina?
Quando ti renderai conto di quanto io sono ignorante riguardo alle nuove tecnologie, dammi il tempo per imparare e non guardarmi in quel modo ... ricorda, quanto pazientemente ti ho insegnato come fare molte cose; come mangiare in modo appropriato, vestirti, pettinare i capelli e affrontare i problemi della vita ogni giorno .
Il giorno che ti renderai conto che sto invecchiando, ti chiedo per piacere di essere paziente, ma più di tutto, cerca di capire quello che sto vivendo. Se io ogni tanto dimentico quello di cui stiamo parlando, dammi il tempo di ricordare, e se non posso, non essere nervosa, impaziente o arrogante. Ricorda nel tuo cuore che la cosa più importante per me è essere con te. E quando le mie vecchie, gambe stanche non mi lasceranno più muovere velocemente come prima, dammi la mano nello stesso modo in cui la ho offerto la mia a te la prima volta che hai camminato. Quando verranno quei giorni , non sarò triste ... poichè tu sei con me, e mi comprendi, mentre io arrivo alla fine della mia vita con amore.
Io ti ringrazio per il dono del tempo e di gioia che abbiamo condiviso.
Con un grande sorriso e l'immenso amore che ho sempre avuto per te, voglio solo dire che ti amo ... mia cara figlia ".
L'autore di questa meravigliosa lettera non lo conosco, se qualcuno di voi conosce il suo nome cortesemente me lo comunichi e sarò lieta di citarlo.
“Non scordarti mai, quanto sei bella
quando combatti per te.
Quanto sei forte quando ti schieri tu
dalla tua parte.
Quando ci provi a dirti che ce la farai.
Anche se è dura a volte crederci.
Ma fai uno sforzo in più.
Fai un sorriso in più.
E alla fine ci riesci.
Non scordarti mai, quanto sei bella
quando ti scegli come amica.
Che ci vuole un gran coraggio a volte
ad ammettere di essere felici.
Ed altrettanto ce ne vuole
per raccontarsi quello che non va.
Che le parole possono far male.
Ma con gli amici si può.
Con gli amici si trascorre il tempo vero.
Quello che conta e che non fa rumore.
Quello che insegna e che trasforma.
Con gli amici si fa tardi.
Si cammina fino a quando la strada non finisce.
Giusta o sbagliata, non fa niente.
E poi si torna indietro.
Cambiati.
Sicuramente stanchi.
Stanchi morti. Ma felici.
Non scordarti mai, quanto sei bella
quando a volte resti sola.
E ti senti un’inutile romantica, lo so
però ti piace esserlo.
E ti apri un vino buono.
E ti cucini il tuo piatto preferito.
Perché hai imparato
che più si sta distanti
dall’amore, più si diventa soli.
Che soli si può stare, certo.
Ma mai.
Mai soli senza se stessi.
E ti vergogni a volte
di pensare che vorresti
qualcuno che ti ami
forte, come ti ami tu.
Beh, credimi se ti dico
che non c’è da vergognarsi
Se ti dico che può essere amore
soltanto così.
Non scordarti mai, quanto sei bella
perché la bellezza si costruisce ogni giorno.
La bellezza è talmente tante cose assieme
che quando una persona le racchiude tutte
diventa un piccolo miracolo.
Esattamente come te.
Come i tuoi occhi mentre osservano la vita.
Esattamente come te, quando ti prendi cura
della tua felicità.”
Andrew Faber
Le donne fanno spesso l'errore di perdersi.
Si perdono in amori sbagliati,
in storie che le consumano,
in amicizie deludenti,
in giornate tristi.
A volte, le donne si consumano.
E un poco alla volta smettono di sorridere,
di ballare, di meravigliarsi.
E poi fanno l'errore più grande.
Si dimenticano chi sono e come lo sono diventate.
Dimenticano di essere speciali.
E rare.
Poi, però, ed è questa la bellezza delle donne,
arriva un giorno in cui stravolgono tutto,
e dicono "no, così non va".
E riaprono gli occhi.
E in quel momento,
guardandosi allo specchio,
si ritrovano.
In uno sguardo nuovo.
In una pettinatura insolita.
In una sfrontatezza improvvisa.
Si riscoprono uguali, ma diverse.
Più forti. Più vive.
Ed è bellissimo
quando una donna si innamora
di sé stessa.
(Riccardo Bertoldi)
Le facciate di perbenismo,
i silenzi di convenienza e il quieto vivere non mi appartengono.
Il vivere non è mai quieto e io sono VIVA.
Se avrò voglia di urlare lo farò
e se avrò bisogno di tacere, tacerò,
ma il mio silenzio non sarà mai una resa.
Non mi nascondo dietro inutili moralismi né cliché di 'buonaeducazione'.
So lottare.
E se tocchi ciò che ho di più caro al mondo risvegli la guerriera che è in me, che non conosce regole, né misure.
Non dimentico.
Con il sole che sorge,
ogni giorno ricomincio da capo, ma conservo memoria di ciò che è stato, trasformando i rapporti sterili in deserto e gli affetti sinceri in germogli.
E so perdonare,
dopo aver curato le ferite del mio cuore, ma soltanto chi saprà mostrarmi il suo, senza inganni né sotterfugi.
Sono VIVA,
e il vivere non è mai quieto.
Allora lasciate che io sia tempesta.
( Margherita Roncone )
Aggiusta ciò che puoi,
rannicchiati per accarezzare meglio la cenere delle tue ali per poter farle rinascere come una fenice;
preparati silenziosamente per la primavera…che verrà anche senza la tua approvazione;
scruta attentamente il primo piccolo passo per spostarti da dove sei,
poi alza lo sguardo al presente,
e sogna un po’ più in là.
Non sei solo.
Hai la vita, gli occhi degli altri, le parole senza labbra di chi incontri,
i sorrisi dell’anima di chi impara istante dopo istante ad ammirare la bellezza in ogni granello di sabbia,
Si, bellissima. Sempre più profonda. Arrivata quando credevo di aver finalmente trovato un equilibrio.
Ma la vita non è fatta per stare in equilibrio.
La vita è fatta per sorprenderci, distruggerci per ricrearci nuovi.
La vita è fatta per portarti via da dove sei e condurti dove devi andare.
Non so dove andrò. Non so dove la vita mi porterà. Ma so che non avere certezze in questo momento può essere la cosa più bella.
Alla parte umana questo fa paura. Abbiamo sempre bisogno di capire, risolvere, sapere.
Sai che c’è? Che non mi importa niente di capire. Mi accontento di vivere.
Anche in mezzo al ciclone.
Anche in mezzo al caos più totale.
L’umano vuole capire, il divino che mi abita no.
Perché per il divino non c’è altra realtà di quella in cui è. Perché il divino è l’insieme di tutte le realtà istante per istante.
Con amore e servizio,
Monica Grando
Ti auguro di volerti bene.
Di scegliere te stessa prima della consuetudine.
Ti auguro di curare amici capaci di sorprenderti, più di quelli che sanno solo compiacerti.
Ti auguro di non accontentarti della buona compagnia di qualcuno, ma di sentire il tuo cuore disteso tra le persone più sconosciute. Le esperienze più inaspettate.
Ti auguro di incontrare un forestiero, di sederti al suo tavolo, di conversare con lui.
Di cambiare aria, città, orizzonte.
Di imparare ancora qualcosa di nuovo.
Ti auguro di emozionarti in mezzo a persone vere, luminose.
Di guardare i giovani e di fidarti di loro, perché hanno la freschezza delle menti aperte come gli aquiloni.
Ti auguro di spezzare le cantilene del pettegolezzo, di smetterla di parlare sempre degli altri, di prendere una penna e incominciare a scrivere di te.
E fin da subito di reinventarti come più ti piace, come fossi tu la parola più rivoluzionaria al mondo.
(Catia Ferrara)
“Lascia che le cose si rompano, smettila di cercare di tenerle insieme.
Lascia che le persone si arrabbino.
Lascia che ti critichino, la loro reazione non è un tuo problema.
Lascia che tutto cada a pezzi e non preoccuparti dopo.
Dove andrò? Cosa ho intenzione di fare?
Nessuno si è mai perso per strada, nessuno è rimasto senza riparo.
Ciò che è destinato ad andare andrà comunque.
Ciò che deve restare rimarrà.
Troppo sforzo non è mai un buon segno, troppo sforzo è un segno di conflitto con l'Universo.
Relazioni, lavoro, casa, amici e grandi amori ...
Dai tutto al Creatore, acqua quando puoi, prega e balla ma poi lascia che fiorisca e che le foglie secche si strappino da sole.
Ciò che va, lascia sempre spazio a qualcosa di nuovo: sono le Leggi Universali.
E non pensare mai che non ci sia più niente di buono per te, solo che devi smettere di contenere ciò che devi lasciare andare.
Solo quando il tuo viaggio sarà finito le possibilità fioriranno, ma fino ad allora, lascia che tutto vada in pezzi, lascia andare, lascia che sia. "
Claudia Crispolti
Fai solo quello che ti nutre davvero.
Il resto abbandonalo.
Non perdere tempo con attività per te noiose, con persone che non riescono ad arricchirti, con situazioni fastidiose.
Stai perdendo il tuo tempo.
E con esso anche le energie.Le tue preziose energie vitali.
Quelle che ti permettono di evolvere, di crescere, di comprendere.
Ma se sono impegnate in altro come puoi trovare la tua via?
Come puoi seguire la strada se sei stanco, triste, abbattuto, svuotato?
Hai mai visto un cavaliere stanco della vita vincere la sua battaglia?
Si vince se si è centrati, presenti, attenti e vitali.
E per esserlo bisogna abbandonare ciò che non fa per noi.
Anche se è la rassicurante ma paludosa abitudine, anche se ci fa sembrare egoisti, anche se va contro la recita che stiamo mettendo in atto da sempre.
Segui ciò che ti appassiona, ciò che ti ricarica, quello che non ti stanca e tutto ciò che ti rapisce completamente e amorevolmente.
Ubriacati delle tue passioni.
Senza sensi di colpa, senza ragionamenti, senza alcun tipo di paura.
Il mondo ha bisogno di persone vive, creative, vere.
Non farti distrarre da notizie, eventi o persone che vogliono bloccare la tua vitalità imprigionandoti nella paura, nella vergogna o nella disperazione.
Svegliamoci e andiamo nel mondo fieri, vigili ed entusiasti.
Fai solo quello che ti nutre davvero.
In modo spietato. Senza se e senza ma.
Questa è la vera rivoluzione, dentro e fuori di noi.
(Elena Bernabè)
Alla povera mia fragilità
tu guardi senza dire una parola.
Tu sei marmo, ma io canto,
tu - statua, ma io – volo.
So bene che una dolce primavera
agli occhi dell'Eterno - è un niente.
Ma sono un uccello, non te la prendere
se è leggera la legge che mi governa.
16 maggio 1920
[Marina Cvetaeva]
QUANDO HAI BEVUTO TUTTA LA TUA ENERGIA
Ci sono donne che bevono tutta la loro energia fino in fondo, fino a quando non ce n’è più nemmeno una goccia. La finiscono tutta, come quando si inclina il capo per svuotare il bicchiere.
«Sono stanca morta» dicono. «Non ne posso più» commentano. «Non ce la faccio ad andare avanti così» condividono. In preda alla stanchezza si siedono di fronte al televisore e ingurgitano zapping e biscotti. Oppure svuotano il frigorifero nella notte per tornare barcollanti a letto. O si annientano nello shopping: comprano pillole per la fatica, non oggetti che servono.
Un giorno aprono gli occhi e esclamano: «Scapperei lontano…»
Quando siamo sfibrate, quando siamo troppo stanche per alzarci, quando siamo troppo affaticate per pensare in modo costruttivo, quando siamo troppo esaurite per dar vita a qualcosa… è ora di fermarsi un momento, per sprofondare tra le braccia della nostra anima.
Lei ci aspetta, lei ci accoglie. Ci accarezza il viso, sussurra parole dolci, lenisce le nostre ferite e stempera la nostra fatica. La nostra anima ci cura amorevolmente. Ci culla stringendoci a sé, per ritemprarci. Ci riposiamo tra le braccia della nostra anima. E ritroviamo la forza.
È allora che riceviamo le risposte: cosa fare per sentirci bene, cosa tenere e cosa eliminare, come curare la troppa fatica, cosa far entrare e uscire dalla nostra vita. Mentre siamo accarezzate e cullate dalla nostra anima, la forza si risveglia, il corpo diventa forte, i pensieri riprendono a scorrere chiari, il respiro fluisce lieve… e noi possiamo ritornare alla vita… piene di noi stesse...
Simona Oberhammer - La Via Femminile
MADRI FORTI, FIGLIE FORTI
Oggi, mentre una donna mi parlava del suo essere mamma, mi sono venute in mente delle parole di Mila, la donna che mi ha guidato nella Via Femminile. Lei diceva che una madre partorisce sua figlia due volte: prima come bambina e poi come donna. Nel secondo parto, che dura una vita, quello che la madre “è” sarà il nutrimento della figlia. Se la madre avrà esplorato il suo mondo interiore femminile, potrà nutrire sua figlia con la forza che proviene dal profondo, quella forza di chi ha conosciuto se stessa e sa trasmetterla a chi ama…
Simona Oberhammer - La Via Femminile
CREDI NEL TUO TALENTO
Ci sono donne piene di talento.
Ma non lo fanno emergere perché non ritengono di averlo.
Fanno un disegno e poi accartocciano il foglio e lo buttano lontano come se fosse uno scarto anziché un valore. Scrivono una poesia e poi la gettano nel cestino del computer come se fosse da incenerire anziché da mostrare. Creano un oggetto e poi dicono a tutti che non vale niente anziché valorizzarlo. Vivono in paralisi queste donne: la poca stima nei loro talenti si attorciglia alle gambe, lega le braccia, blocca il respiro, imbavaglia la bocca.
Ma c’è anche una possibilità diversa: rischiare.
Rischiare di essere criticate però produrre disegni, rischiare di essere criticate però produrre frasi, rischiare di essere criticate però produrre oggetti, rischiare di essere criticate però produrre idee, progetti, pensieri… È allora che i talenti emergono, è allora che la paralisi smettere di asfissiare: le gambe si liberano, il respiro diventa fluido e profondo, la bocca si schiude, le braccia si aprono: per dire “ci sono”…
Simona Oberhammer - La Via Femminile
UNA DONNA FORTE….
Una donna forte si riconosce perché sa farsi rispettare senza dover essere dura.
Una donna forte si riconosce perché è disponibile ma non permette agli altri di utilizzarla.
Una donna forte si riconosce perché quando abbraccia è morbida ma il suo corpo rimane saldo e presente.
Una donna forte si riconosce perché se ha un progetto in cui crede lo porta avanti anche se gli altri le dicono che è meglio lasciar perdere.
Una donna forte si riconosce perché sa essere un po’ saggia e un po’ pazza.
Una donna forte si riconosce perché sa amare con tutta se stessa senza però farsi prosciugare.
Una donna forte si riconosce perché ha fiducia nelle sue capacità ma è aperta allo scambio e al confronto.
Una donna forte si riconosce perché crede in se stessa e nella sua unicità.
Una donna forte si riconosce perché ti sa guardare profondamente negli occhi, fino a farti sentire la sua anima… si è proprio lo sguardo il segnale più evidente di una donna forte…lei con gli occhi sa dirti che c’è…
Simona Oberhammer - La Via Femminile
Scegliete amici, amanti e amori che siano ali forti con cui spiccare il volo, che vi aiutino a nascere, pure quando nascere fa male, per scoprire chi siete davvero, per rendervi persone migliori.
Scegliete chi vi rimprovera per troppo affetto, invece di chi vi consola per convenienza.
Chi vi affronta a muso duro, vi urla addosso e alla fine resta.
Scegliete chi non vi incatena all’immobilità del suolo, ma disegna per voi un altro pezzo di cielo.
Chi non fa promesse e poi le mantiene.
Chi tradisce le aspettative, perchè non c’è altro modo di onorare la vita, nella sua magnifica imperfezione.
Chi vi cambia gli occhi, o ve li restituisce per la prima volta, mostrandovi un modo diverso di guardare.
Scegliete chi vi spinge a lottare, a combattere, a crescere, a sperimentare.
Chi inventa ogni giorno colori nuovi e ha incoscienza abbastanza da accostare il verde col giallo, il blu cobalto col rosso rubino, perchè nulla ci fa più coraggiosi come la capacità di rompere gli schemi e sovvertire l’ovvio.
Scegliete chi vi fa paura.
E poi, scegliete chi vi fa venire voglia di vincere quella paura.
- Antonia Storace, "Donne al quadrato"
"Smettila di volerti perfetta.
Smettila di voler modificare ciò che sei.
Smettila di pensare di non essere abbastanza.
Mai abbastanza bella.
Mai abbastanza importante.
Mai abbastanza per qualcuno.
Smettila di pensare di avere qualcosa di sbagliato.
Smettila di paragonarti costantemente agli altri.
Smettila di chiederti cosa c’è che non va in te.
Inizia ad accettarti.
È il primo passo per amarti.
Fai pace con il tuo corpo.
Fai pace con il tuo carattere.
Dai valore alla tua anima.
Arricchisciti di chi aggiunge, non di chi toglie.
Circondati di chi ti completa, non di chi ti spezza.
Armati di consapevolezza di quanto vali e non permettere a nessuno di toglierti un briciolo del tuo valore.
Non permettere ad una società, un numero, uno standard di dirti quanto sei normale, quanto sei okay.
Tu sei indipendentemente da tutto.
E questo dovresti ricordartelo più spesso.
La consapevolezza è il secondo passo per amarti, dopo aver accettato ciò che sei.
Il terzo è fregarsene di tutto il resto."
(N. Paolizzi)
Siamo nati per perdere.
E non ce l'hanno mai detto.
Ci hanno fatto credere che è la vincita il nostro obiettivo.
Ma è nella perdita che si trova invece la più grande ricchezza.
Tutto conclude il suo ciclo, tutto si trasforma, tutto evolve.
Il serpente lo sa e lascia andare la sua pelle vecchia per accogliere quella nuova.
Anche l'albero lo sa e fa cadere le sue foglie per fare spazio a nuova vita.
Solo l'uomo non lo sa.
E si aggrappa con tutte le sue forze a ciò che non vuole lasciare andare.
Perché teme il vuoto, la solitudine, il silenzio, il cambiamento.
Vuole così sfidare la vita e nominarsi vincitore di questa battaglia assurda.
Ma gli eroi sono quelli che si arrendono al momento giusto.
Che fanno cadere con eleganza pesi inutili, che salutano cortesemente chi se ne va, che non implorano gli altri di rimanere.
I veri vincitori sanno solo perdere.
E trovare in ogni perdita un maestro inestimabile.
Che racconta, a chi lo vuole ascoltare, la storia più importante.
Sul mistero della vita.
Elena Bernabè
I primi passi non si dimenticano mai.
Ma sono i secondi quelli più importanti.
Quando dopo un amore finito ci si fida ancora di qualcuno, quando si ricomincia dopo un fallimento, quando ci si rialza dopo essere caduti.
Quei passi sono ancora più difficili da compiere rispetto ai primi.
Perché sono le orme di un adulto, non più di un bambino.
Perché ci scaraventano a terra, per permetterci di volare.
Perché scavano dentro di noi fino a svuotarci completamente: sanno che è l'unico modo per arricchirci.
I secondi passi non si accontentano. Vogliono il meglio.
Da noi, dalle nostre relazioni, dalle nostre scelte, dai nostri pensieri.
Sono i passi della conquista di noi stessi.
Costano fatica, tempo, sguardo interiore, fiducia e amore.
Ci rendono gli eroi della nostra vita.
Lunga vita alle seconde marce, ai doppi inizi, alle camminate interrotte e poi riavviate.
Non chiamiamole più correzioni.
Sono impronte preziose.
Della nostra anima!
Elena Bernabè
Nella psiche femminile c’è spesso la convinzione che la fragilità non faccia parte della forza. Molte donne si accaniscono contro le proprie debolezze come se fossero erbacce da estirpare.
«Non sono stata all’altezza».
«Non riescono a finire quello che mi sono proposta».
«Ho fatto una brutta figura».
«Mi innervosisce non sentirmi adeguata alla situazione».
«Mi viene da piangere all’improvviso e non lo sopporto».
«Non sono abbastanza sportiva ma continuo a non avere voglia di andare in palestra».
«Ho mangiato la cioccolata e non dovevo».
«Con i miei figli faccio sbagli che non mi perdono».
«Non mi sono accorta che in quella situazione c’era bisogno di me».
Quando le donne sbagliano e si accaniscono contro se stesse, si sentono fragili, incapaci, deboli. Sentono la forza che le abbandona, come un fiume che si prosciuga. Lanciano verso se stesse frasi come sassi.
Dovrei fare meglio.
Non sono in grado.
Dovevo prevederlo.
Non merito niente.
Ho sbagliato e non va bene.
L’incontro con le proprie fragilità e i propri errori per le donne spesso si trasforma in concerto di critiche. Non ci sono applausi ma solo sguardi sprezzanti.
Ma non è quello che ci chiede la nostra anima.
Lei sa che la forza va a braccetto con la fragilità. Sa che gli sbagli arricchiscono e nutrono il terreno interiore, lo rendono fertile e ricco come una terra gravida.
La vera forza nasce proprio dall’incontro con le proprie debolezze accolte con tenerezza e comprensione.
La vera forza nasce quando ci amiamo anche perché siamo fragili…
Simona Oberhammer - La Via Femminile
Ho un rapporto strano con le porte.
Non le chiudo mai a chiave. Piuttosto le accosto.
È un difetto, credo.
Mancanza di coraggio, forse.
Ma mi succede di non chiudere le porte.
Lascio che siano gli eventi a farlo. Dopotutto chi sono io per stabilire chi deve uscire per sempre dalla mia vita?
In genere chi prende un'altra strada lo fa da solo.
Piano piano. Un passo alla volta. Una scelta dopo l'altra.
Così, io lascio aperto.
Perché non si sa mai.
Magari un giorno chi era uscito, si presenta davanti a quell'uscio, e trovando aperto, si siede per un caffè.
E se sarà passato abbastanza tempo, abbastanza orgoglio, e abbastanza dolore, chiederò
- Con quanto zucchero?
Paola Felice
Donne Mare
"Le riconosci perché la loro Pelle profuma di Sale e le loro Labbra di Cielo.
Sono le Donne che non si accontentano di navigare in superficie,
ma cercano da sempre la Profondità di un incontro unico,
e aspettano l'Onda perfetta.
Sono come l'Orizzonte quando si mescola al Mare, non hanno limite,
si innamorano dell'Infinito.
Sono Onde del Mare che respirano calme,
e procedono verso l'Azzurro,
Sono Scogli che diventano Sabbia tra le dita,
Sono la Spiaggia che accoglie il Mare
e si fanno baciare in un gioco che si ripete da sempre.
Sono loro che attraggono silenziose
e a volte pericolose si ritraggono
sospendendo il tempo con movenza di gabbiano.
Sono quelle donne che ti Cullano,
ti Catturano, si Fondono
e che portano a Riva preziose conchiglie e tesori d'Anima e li custodiscono per te.
Le donne col Mare dentro vivono di Correnti,
di alte Maree, seguono il Sole e la Luna,
impongono i loro ritmi
e ci purificano dal presente.
Ti chiamano come un Rumore di Vita che ti entra nei pensieri e vi rimane oltre i ricordi.
Senza di loro non si conosce il più puro Amore,
non si ritorna bambini e non si scopre di essere uomini."
(Agostino Degas)
Quando il dolore arriva, ci sono donne che lo inghiottono a sorsate amare. Altre invece lo sputano in faccia a chi glielo procura.
Tutte però raccolgono i brandelli di se stesse.
Come fare allora? Come gestire quel dolore che tante volte ci fa sentire così fragili e sopraffatte? Quali sono gli strumenti per prendersene cura?
Il dolore va prima di tutto liberato.
Non però con una mitragliata sparata a caso, ma facendolo defluire. Una donna non può essere veramente libera, se non lascia libero il suo dolore passato, una volta per tutte. E non può essere veramente forte se non affronta con coraggio il suo dolore.
Ci sono donne che non parlano delle loro ferite. Dicono «Sì, sì è il mio dolore» e chiudono il discorso. Mettono una pietra sopra perché è stato loro insegnato a reprimere, a nascondere. Ci sono altre donne invece che lasciano crescere quel dolore a dismisura, occupando tutta la cella in cui si è imprigionato, come se volessero farlo esplodere. E infine ci sono donne che hanno trovato il coraggio di liberarlo, quel dolore. Sono scese giù negli scantinati bui dell’anima, con una lanterna in mano e le chiavi nell’altra. Hanno respirato quell’odore di muffa e di pietre marce, hanno girato la chiave nella toppa arrugginita e hanno detto con un cenno: «Forza, esci e vattene». E il dolore se n’è andato, ululando e guardandole per un’ultima volta. È svanito con il suo lezzo di luoghi chiusi. Negli occhi di queste donne c’era la voglia di ritornare forti e positive. Poi hanno desiderato subito l’aria fresca e sono corso fuori con tutta la forza delle loro gambe, saltando i gradini. Libere…
Simona Oberhammer - La Via Femminile
Io ti vedo.
Lascia andare la paura.
Prendi parte al tuo spettacolo.
Perditi nel cuore del tuo caos.
Nel disastro che ti piace essere.
Esprimi un desiderio che ti tolga il fiato.
Guardami negli occhi.
Sorridi.
Voglio raccontarti
quanto sei bella quando sei felice.
Io ti vedo dolce terra mia.
Io ti vedo coltivare sole
per il tuo freddo che non passa.
Vedo la poesia delle tue mani
che riordinano sogni.
Ti vedo fare luce dappertutto.
Navighi in un cielo che ti scorre nelle vene.
Il dolore è un passaggio obbligato
per le anime speciali.
Ci vuole tanta forza per essere leggeri.
Per lasciare andare.
Quella persona perfetta che volevano
i tuoi genitori
che voleva chi diceva di amarti
e di proteggerti
non è mai esistita.
Io ti vedo.
Esprimerti in silenzi che nessuno sa ascoltare.
Io ti vedo anche se ti fa paura.
Tu sei diversa.
Tu non sei come loro.
Perché il silenzio come l’Amore cura.
Perché il silenzio come l’Amore, è oro.
Andrew Faber
Per la donna il cui marito fa una "sosta extra" ogni sera dopo il lavoro.
Per la donna che piange la perdita di una gravidanza che nessun altro conosceva.
Per la donna che guarda sempre avanti, anche se si perde dentro.
Per la donna licenziata per il quarto ritardo perché sveglia da una settimana di fila con un bambino malato.
Per la mamma single che non sa come pagare le utenze questo mese.
Per la donna che ha avuto 2 FIVET e ha provato per cinque anni senza successo ma si presenta comunque ad ogni baby shower per i suoi amici.
Per la donna che ancora non si è perdonata per l'aborto avvenuto 20 anni fa.
Per la donna che guarda se stessa e i suoi figli mentre conta le monete al supermercato.
Per la donna che apre la porta alla notizia della morte del marito all'estero tre settimane prima del suo ritorno a casa.
Per la donna che soffre di ansia ma nessuno capisce cosa potrebbe stressarla.
Per la donna che dà alla sua famiglia tutto il giorno, ogni giorno e ha solo bisogno di una pausa.
Per la donna che sorride agli estranei tutto il giorno in pubblico, ma piange silenziosamente ogni notte.
Per la donna che voleva farla finita ma ha trovato la forza per continuare.
Per la donna che ogni notte dorme accanto a uno sconosciuto.
Per la donna la cui genetica non le permetterà mai di sembrare come nelle riviste.
Per la donna che sopporta una relazione interrotta dopo l'altra perché nessuno le ha insegnato cos'è l'amore.
Per la donna che alleva una figlia senza padre e prega che la storia non si ripeta.
Per la donna che ama con tutto il cuore e che ha un disperato bisogno di essere amata.
Traduzione e adattamento La vita di una donna
Sono rari gli uomini che scelgono donne profonde al fianco perché quelle superfìciali, un po' stordite, e perlopiù concentrate sull' apparenza, danno meno problemi e sono più facilmente gestibili.
Una donna profonda mediamente cerca dialoghi costruttivi e confronti, vuole e crea intimità, ha consapevolezza di sé e conosce i propri punti di forza e i propri limiti. Una donna profonda detesta la superficialità e cerca profondita' ovunque e in qualunque tipo di relazione.
Le donne profonde sono fatte per pochi anche perché ti costringono spesso a doverti mettere in discussione e analizzare, cosa che ben pochi uomini han voglia di fare.
Se dunque cerchi un uomo che apprezzi la profondità orientati su uno speleologo o, al limite, un subacqueo.
C.Mammoliti
Hai imparato dalla vita
ad essere forte.
Ti hanno detto
che a lasciarsi scivolare tutto addosso
si vive meglio.
E forse è proprio così.
Ed hai voluto provarci, ma non eri più tu.
La pelle tua trattiene.
E non lascia andare.
E lo sai, adesso lo sai
che è una condanna da scontare
ma anche ciò che ti rende unica.
Diversa.
È anche questa tua “inutile dolcezza”
che spesso maledici
a renderti speciale.
Hai imparato anche a restare da sola.
Perché soli ci si ascolta
ci si salva
ci si premia.
Perché soli ci si ritrova a dover essere per forza
e senza poter scegliere
in alcune strade della vita.
Perché la solitudine insegna
ad Amare prima ancora dell’Amore.
Perché dalla solitudine fuggono le persone
impaurite dal silenzio. E dalla verità.
Hai imparato dalla vita a lasciare andare.
Le braccia si stancano a forza di sollevare
incertezze, paure, speranze.
Non c’è più spazio per ciò che si nasconde.
Per chi non vuol essere trovato.
Il cuore che era aperto sempre a tutti
ora ha posti limitati per chi
quando era il momento
se l’è saputo meritare.
Hai imparato dalla vita a rinunciare a tutto.
Ma non ai sogni.
Non alle persone speciali.
Non alla tua dolcezza
alla tua gentilezza.
Alla tua calma.
Che forse non andranno mai d’accordo
con questo mondo
e con chi lo abita.
Ma tu sei questo.
Solo e soltanto questo.
Resisti e rimani chi sei.
Fallo per chi ancora prima di partire, ha già scelto di mollare.
Per chi da sempre ci prova e fallisce.
Fallo per chi non ci ha provato mai.
Qua fuori c’è bisogno di meraviglie, come te.
Andrew Faber
Abbi pazienza nel tuo divenire fiore.
Accogli e accetta ogni ciclo di vita, passa attraverso il buio e il dolore del seme che si deve spezzare per mettere radici.
Abbi pazienza con te stesso quando le tue reazioni non rivelano la tua parte migliore
Accogli e accetta il senso di colpa che svanirà con la consapevolezza.
Abbi pazienza con la persona che più hai vicino quando, colta dalla foga delle sue emozioni, si dimentica del tuo attento ascolto delle parole e degli sguardi.
Accogli e accetta con umile dignità la sua corazza perché tu puoi “passare attraverso” al cuore con un abbraccio.
Abbi pazienza con tuo figlio che imperterrito ti sprona ad essere solido e aperto allo stesso tempo.
Accoglie e accetta il suo desiderio di diversità da te,
perché le sue ali possano aprirsi e approdare in nuove terre mentre le sue radici possano restare salde all’amore.
Abbi pazienza con i sogni che non arrivano,
perché una mano divina sta disegnando in fogli più ampi la tua nuova via.
Abbi pazienza con il dare
che non è mai pari al ricevere,
perché la danza della pazienza
è il fluire della gratuità tra gli opposti della vita.
Hai già tutto ciò che ti serve per amare,
per sorridere,
per nutrirti,
per accarezzare,
per pensare,
per respirare.
Abbi pazienza: ogni attimo arriva da solo.
Danzando.
Marisa Storgato
Se sei una donna forte
proteggiti dalle bestie che vorranno nutrirsi del tuo cuore.
Usano tutti i travestimenti del carnevale della terra:
si vestono da sensi di colpa, da opportunità,
da prezzi che si devono pagare.
Non per illuminarsi con il tuo fuoco
ma per spegnere la passione
l’erudizione delle tue fantasie
Non perdere l’empatia, ma temi ciò che ti porta a negarti la parola,
a nascondere chi sei,
ciò che ti obbliga a essere remissiva
e ti promette un regno terrestre in cambio
di un sorriso compiacente.
Se sei una donna forte
preparati alla battaglia:
imparare a stare sola
a dormire nella più assoluta oscurità senza paura
che nessuno ti tiri una fune quando ruggisce la tormenta
a nuotare contro corrente.
Educati all’occupazione della riflessione e dell’intelletto.
Leggi, fai l’amore con te stessa, costruisci il tuo castello, circondalo di fossi profondi però fagli ampie porte e finestre.
E’ necessario che coltivi grandi amicizie
che coloro che ti circondano e ti amano sappiano chi sei,
che tu faccia un circolo di roghi e accenda al centro della tua stanza
una stufa sempre accesa dove si mantenga l’ardore dei tuoi sogni.
Se sei una donna forte proteggiti con parole e alberi
e invoca la memoria di donne antiche.
Fai sapere che sei un campo magnetico.
Proteggiti, però proteggiti per prima.
Costruisciti. Prenditi cura di te.
Apprezza il tuo potere.
Difendilo.
Fallo per te:
Te lo chiedo in nome di tutte noi.”
Gioconda Belli
Manifesto per una bimba
1. Non sei una principessa e non lo sarai mai, a meno che tua madre o tuo padre non appartengano a una famiglia reale o che tu conosca un principe e te lo sposi.
2. Il principe azzurro non esiste (mi dispiace dirtelo).
Appartiene a quel mondo delle fiabe che ti hanno raccontato per farti accettare un ruolo, che sarebbe poi quello di prenderti cura dell’uomo ideale, che “ti alleggerirà del peso di essere una donna responsabile e autonoma, che ti solleverà delle fatiche della società e ti trasformerà nella madre di bambini che ti completeranno come essere umano”.
3. Tutti i giocattoli vanno bene per te. Non è vero che esistano alcuni adatti ai bambini e altri alle bambine. Ti regaleranno piccole cucine, bambolotti e set di bellezza affinché tu ti abitui a queste attività, man mano che cresci, anche se ciò che veramente vuoi fare è studiare o intraprendere una carriera, o una professione. Se a te, invece, piacciono più le macchinine che le bambole, va benissimo. Non permettere che nessuno ti dica il contrario.
4. Non porre limiti alla tua voglia di essere libera. La cosa migliore che ti possa capitare nella vita è scegliere al di là del tuo genere, senza condizionamenti; lascia che le tue scelte siano tanto diverse e libere quanto la tua volontà.
5. Non accettare che ti venga detto: "queste non sono cose da bambina ". Coloro che ti dicono questo (anche se sono i tuoi genitori) ti stanno tarpando le ali, stanno cercando di decidere per te una strada che credono (ne sono convinti) sia quella che ti corrisponde. Difendi le tue decisioni, sii consapevole che chi crea categorie in base al sesso (chiunque sia) ha una mentalità ristretta, che forse un giorno tu aiuterai a liberare.
6. Arrampicati su tutti gli alberi che puoi. Fare questo non è roba da maschiacci, è sentirsi viva e saper giocare col giocattolo più prodigioso della creazione: il tuo proprio corpo. Ricordati che ti serviranno dei vestiti comodi.
7. Anche ora, in questo preciso momento, quando la donna sta percorrendo un tratto importante nel suo lungo cammino verso la liberazione, troverai discriminazioni da parte di coloro che si sono appostati ai lati, e guardano con diffidenza. Ricordati che lo fanno perché hanno paura, perché sono ignoranti. Se ci riesci spiega loro che sbagliano. In caso contrario, continua per la tua strada: la tua vita è la migliore dimostrazione del fatto che non sanno quello che dicono, perché non si sono mai fermati a pensare.
8. Il mondo è pieno di colori bellissimi, il rosa è soltanto uno di questi. Fai che la tua vita sia uno stupefacente arcobaleno, non una meringa o una telenovela serale.
9. I ragazzi hanno un pistolino e tu una vagina. Non ti manca nulla; l'invidia del pene è un'invenzione degli uomini per farti credere che sono migliori.
11. Se puoi, non dare troppa retta alla pubblicità. Non fidarti delle mode. Diffida di tutto quello che cercano di importi dalla televisione, fino a quando non sarai in grado di dirti se ti è utile o meno.
12. Non smettere mai di chiederti perché le cose sono come sono. Non accontentarti della prima risposta. Non rimanere con dubbi che potresti toglierti. La conoscenza è luminosa e apre (quasi) tutte le porte.
13. Fuggi dalla violenza. Non perché sia patrimonio degli uomini, ma perché è lo strumento degli imbecilli.
14. Nessuno ti amerà di più perché sei molto magra o perché hai delle grandi tette. Almeno nessuno che valga la pena conoscere.
15. Guardare cartoni animati va bene, ma anche leggere. Leggere molto. Leggere fino a quando ti faranno male gli occhi. Leggere racconti, romanzi, storie di pirati, alieni e balene bianche. Anche se in un primo momento non capirai ciò che stai leggendo perché sei ancora piccola, qualcosa rimarrà nella tua testa e la farà, man mano, diventare inafferrabile.
16. Non scartare Cenerentola, ma ricordati che lei e tutte le altre di sicuro si sono già stancate, da un pezzo, di vivere felici per i i secoli dei secoli.
17. Il mondo non finisce con Shakira e Justin Bieber. Se puoi, impara a suonare uno strumento. Fatti rapire dalla musica, senza opporre resistenza. Non cercare significati. Spiegazioni. Alcune tra le cose più belle che ti capiterà di vivere spesso non ne hanno.
19. Sposarti e diventare mamma è uno dei tuoi destini possibili, ma non è l’unico. Il tuo futuro non sta scritto nel marmo; è fatto come l'argilla, e puoi plasmarlo come ti pare e piace.
20. Non sei troppo piccola per capire, succede che a volte noi adulti non sappiamo come spiegartelo.
21. Non sempre ci sono state donne presidente. Sono il prodotto di secoli di lotta e di fatica. Non dimenticare quelle che ti hanno preceduta, a loro devi molto della tua libertà.
22. Le ragazze che appaiono nude sulle copertine di riviste e in tv lo fanno perché credono di non avere altro da mostrare. E non è un male, non c'è bisogno di giudicare il modo in cui le persone guadagnano i loro soldi. Ma ti suggerirei di scommettere di più sul tuo cervello che, al contrario del tuo sedere, diventerà più fermo, più sodo e più attraente nel corso degli anni.
(Questo testo è apparso in internet, in spagnolo, qualche tempo fa. Nessuno sa chi lo abbia scritto, fatto è che da allora ciascuno lo modella, lo traduce, lo integra, lo modifica, lo fa suo, lo dona, e lo rimette in viaggio. Più o meno come ho fatto io. Credo sia un invidiabile destino).
Valentina Cottone
" Tieni presente che la pelle fa le rughe , i capelli diventano bianchi , i giorni si trasformano in anni ....però ciò che è importante non cambia ; la tua forza e la tua convinzione non hanno età .
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno . Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza . Dietro ogni successo può esserci una delusione . Fino a quando sei viva , sentiti viva .
Se ti manca ciò che facevi torna a farlo .
Non vivere di foto ingiallite ...
Insisti se tutti si aspettano che abbandoni .
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te . Fai in modo che invece che compassione , ti portino rispetto .
Quando a causa degli anni non potrai più correre , cammina veloce .
Quando non potrai camminare veloce , cammina .
Quando non potrai camminare usa il bastone.
Però non trattenerti mai ."
Madre Teresa di Calcutta .
E' proprio quando le cose si mettono male che bisogna crederci.
Quando si rimane soli, quando tutto si rompe, quando i programmi vanno in frantumi.
E' facile crederci quando tutto fila liscio.
Ma è proprio nel momento più difficile che bisogna ancorarsi con tutti noi stessi alla fiducia. Nella vita.
E' solo nella disperazione, nel dolore e nelle lacrime che si apre un varco. Nel nostro cuore.
E da lì possiamo finalmente entrare.
E vederlo quel filo divino che ci unisce all'universo.
Solo lì dentro possiamo ammirarne i disegni, i collegamenti, sentire i sussurri dei nostri antenati, vedere l'invisibile.
E credere.
Che tutto ciò che ci accade ha un senso.
Non da interpretare, da giudicare o da capire.
Solo da vivere.
Siamo strumenti divini giunti su questa terra per suonare una melodia antica.
Dimenticata, negata, rifiutata.
Le note di questa sinfonia sono dettate dalla maestra più brava.
La Fiducia.
Solo lei può accordare tutti gli strumenti, scrivere canzoni in grado di toccare i cuori, dirigere intere orchestre di respiri diversi.
Senza la sua guida siamo solo rumore.
E' ora di cantare note diverse.
Quelle scandite dall'amore.
Per tutto ciò che ci accade.
Elena Bernabè
E' proprio quando le cose si mettono male che bisogna crederci.
Quando si rimane soli, quando tutto si rompe, quando i programmi vanno in frantumi.
E' facile crederci quando tutto fila liscio.
Ma è proprio nel momento più difficile che bisogna ancorarsi con tutti noi stessi alla fiducia. Nella vita.
E' solo nella disperazione, nel dolore e nelle lacrime che si apre un varco. Nel nostro cuore.
E da lì possiamo finalmente entrare.
E vederlo quel filo divino che ci unisce all'universo.
Solo lì dentro possiamo ammirarne i disegni, i collegamenti, sentire i sussurri dei nostri antenati, vedere l'invisibile.
E credere.
Che tutto ciò che ci accade ha un senso.
Non da interpretare, da giudicare o da capire.
Solo da vivere.
Siamo strumenti divini giunti su questa terra per suonare una melodia antica.
Dimenticata, negata, rifiutata.
Le note di questa sinfonia sono dettate dalla maestra più brava.
La Fiducia.
Solo lei può accordare tutti gli strumenti, scrivere canzoni in grado di toccare i cuori, dirigere intere orchestre di respiri diversi.
Senza la sua guida siamo solo rumore.
E' ora di cantare note diverse.
Quelle scandite dall'amore.
Per tutto ciò che ci accade.
Elena Bernabè
“Ma devi voler bene come prima cosa a te stessa, ragazza.
Ti devi curare. Con carezze, gelati, quintali di libri e cose strampalate che ti facciano ridere.
Con amici più giovani di te che rinnovino il tuo entusiasmo, e con amici più grandi di te che aumentino la tua saggezza.
Con persone uguali a te che ti facciano sentire capita e con persone diversissime che ti aiutino a capire.
Guarda tramonti, scrivi una cosa al giorno che ti abbia colpita, legati i capelli e vai a correre.
Scappa pure da quel che devi, non aver paura.
Piangi, che non sei debole se lo fai, sei solo vera. Impara a stare da sola ma continua ad apprezzare la compagnia. Cammina, ed allenati ad osservare, non solo a guardare.
Hai un medico per il corpo, cercatene uno anche per l'anima: dovresti essere tu, perché l'anima è più difficile da interpretare del corpo - e solo tu la conosci.
Ma ricorda sempre una cosa: se non stai bene non potrai mai fare del bene.
Quel che hai dentro scivola inevitabilmente fuori - è l'osmosi.
Se sei distrutta devi ricostruirti, o altrimenti finirai per distruggere.”
(Catherine Black
Sono morta molte volte. Non altrettante sono resuscitata. A certe morti sono sopravvissuta. Da talune altre, invece, non sono più tornata. Un po' Lazzaro, un po' fenice, sicuramente molto umana. Le ho benedette tutte, le mie morti. Le ho consacrate come si consacrano gli altari. "Benedici colei che torna" recitavo. "Ringrazia colei che torna" ripetevo. Dicono che nascere e morire siano la stessa cosa, sebbene funzionino al contrario: nascita e morte annunciano un passaggio. Dicono che conti solo ciò che sta nel mezzo, tra i supremi apici, come la testa con i piedi, il capo con la coda, il basamento con la cima. In mezzo si erge la scalata, si divulga il corpo, si squaderna il cuore: palpiti a mandria, fremiti a slavine, il ticchettio di un orologio sopra le cui lancette il tempo danza. Siamo chiamati a tornare da ogni morte, persino dalle morti sotto la cui scure soccombiamo. E se un pezzo di noi rimane morto in ogni caso, la vita lo compensa, lo incastra insieme ai pezzi vivi, ne fa un poligono a più facce, un prisma che, dell'antica luce, rifrange pure i punti oscuri.
Antonia Storace
Smettila di ripeterti che poteva andare meglio
che non sei capace ad essere felice
di accollarti colpe d’ogni tipo
di trovare scuse per non reagire.
Sei brava a farti male, questo già lo sai.
Quello che non sai, è che sei già più forte.
Che non sei più la persona che eri prima.
Non farti a pezzi, hai bisogno di te.
Di tutta te.
E’ il momento di risalire in alto
alleggerire il cuore
uscire dal buio
tornare a risplendere
a respirare.
Non esiste amore
per quanto immenso
indispensabile
o meraviglioso possa apparire
che abbia il diritto
di mettersi prima di te.
Vieni tu
prima di tutto.
prima di tutti.
Non permettere a nessuno
di insinuarti il dubbio.
Di convincerti che non sia così.
Cercati, perché da qualche parte sei finita.
E ti stai chiamando.
Solo che è da un po’ che hai smesso di ascoltarti.
Cercati.
Che hai bisogno di un abbraccio.
Quello che nessuno ti può dare, il tuo.
L’unico che ti può salvare.
Cercati, e smettila di crederti normale.
Non lo sei.
Non lo sei mai stata.
Tu sei di più.
Tu sei speciale.
Tu sei più forte di questa paura.
Di questo dolore.
Forza. Alzati!
Che non sei tu a doverti perdonare.
Lo so che dentro brucia.
E che fa male.
Hai fatto quello che ritenevi giusto.
E non aver paura di pensare
che se tornassi indietro
lo rifaresti ancora.
Vuol dire che eri onesta.
Vuol dire che eri sicura.
Vuol dire che semplicemente
era tutto quello
che si doveva fare.
Andrew Faber
Ho voglia di regalarmi un sogno.
Ho voglia di me.
Del mio sorriso.
Ho voglia di una felicità che duri.
Ho voglia di buttarmi
e chissenefrega
se poi mi farò male.
Quest’armatura comincia a pesarmi.
Ho voglia di leggerezza.
Di fare tardi.
Di perdermi, di non tornare.
Ho voglia di persone come me
che quando ascoltano
la musica, il silenzio
o le parole dolci di un amico
chiudono gli occhi
perché non ce la fanno
a trattenere l’anima.
Ho voglia di sdraiarmi
davanti a un tramonto
di ubriacarmi di bellezza
di vento e poesia
e di tutto ciò
che non si può spiegare.
Andrew Faber
Non è facile trovare abbracci in cui piangere.
Quegli spazi magici dove tutto si ferma.
Anche la mente.
E ci si può abbandonare completamente.
Al pianto.
Disperato, rumoroso, vero.
In quel luogo così lontano dal mondo vince chi si arrende.
Chi piange più forte.
Chi fa cantare la propria fragilità.
E' un posto incantato fatto apposta per riceverci.
Così come siamo.
Da soli non potremo versare tutto quell'amore liquido.
Ma in quel cerchio di pura tenerezza ci sentiamo finalmente liberi di essere noi stessi.
E di piangere tutto quello che siamo.
Non è facile trovare abbracci in cui piangere.
Perché il primo ostacolo siamo noi stessi.
Che non vogliamo mollare, non vogliamo arrenderci, non vogliamo apparire deboli.
Ma è proprio in quella stretta speciale che avviene il più importante degli appuntamenti.
Quello con la nostra interiorità.
Andiamo a ricercarli questi abbracci esclusivi.
Arrivano dalle persone che non hanno paura della fragilità.
Che sanno guardare negli occhi la verità.
Che hanno delle braccia forti.
Fatte d'amore.
Elena Bernabè
Gettalo a terra quel peso non tuo.
E non riprenderlo.
Mai più.
Non aiuterai nessuno trasportando i pesi degli altri.
Al contrario, li danneggerai.
Non potranno rinforzarsi, ritrovarsi, arricchirsi.
Ognuno ha la sua storia da scrivere.
E lo può fare solo tramite i tesori nascosti in ogni suo peso.
Rifiutandolo, rifiuta se stesso.
Gettandolo addosso ad altri egli perde l'occasione di trasformarlo.
In consapevolezza.
Di sé.
Crediamo di fare del bene incurvandoci la schiena di pesi non nostri.
In realtà stiamo derubando qualcuno.
Del suo più grande tesoro.
Elena Bernabè
Donne luce.
Le donne che amano i miracoli
Hanno una particolare luce negli occhi,
Pochi la sanno vedere, molti ne restano abbagliati.
Le riconosci subito,
Perché preferiscono sviluppare la luce dentro se stesse
Anziché consolarsi col buio degli altri.
Passano tra le altre come spinte da un'idea,
Risplendono come il giorno, volano leggere
E si accendono per un istante.
Brillano di luce propria e sorridono,
Dando amore a chi sta loro vicino,
Sorridono e nascondono il vuoto
Dei loro infiniti voli di luna.
Hanno uno sguardo incantato di cielo
Ma trattengono per loro la lontananza
Di un'alba sicura che non sorge mai.
Le donne piene di luce la regalano agli altri,
Perché per loro credono che non ne valga la pena.
Sono eternamente bambine e vivono in un loro mondo.
Si consumano generosamente
Senza il timore di lasciare vuoti i loro sogni.
Quando camminano non guardano
Ma sfiorano con lo sguardo,
Non si permettono di volere, ma di credere e di vivere.
Le donne luminose si immergono per noi nel buio
E lo assorbono,
Creando infiniti cerchi di luce
Che ci accarezzano l'anima
E di domani istanti di eternità.
(Gli infiniti adesso dell'anima- Agostino Degas)
Ti diranno che tutto passa.
Ti diranno che tutto passa ma non ti diranno dove.
Passerà nelle vene, nelle ossa, tra i contorni del tuo viso, in ogni muscolo, in ogni goccia di sangue, tra i tuoi sorrisi, nelle tue lacrime, attraverso quel vuoto che scaverà nello stomaco.
E passerà senza pietà, senza chiederti il permesso.
E passerà, e ti cambierà.
E resisterai, e passerà.
(Fonte Web)
Abbi pazienza.
Abbi fede nei momenti di fatica, sconforto, solitudine.
Resta calma quando ogni cosa è aggrovigliata, o sfugge e non torna. Una cosa è l'impegno, altra cosa è invece l'accanimento. Tu rimani aggrappata alla vita, ciò che deve andare: lascia che vada.
Sii saggia, impara a discernere.
Abbi il coraggio di avere a che fare con il buio. Come un seme d'inverno nella terra. Resta. Con la fiducia che la luce arriva. Sempre.
Ora è il momento di radicarsi.
Abbi pazienza, alcune cose - semplicemente - la richiedono. Che stare nelle cose non è subire passivamente, ma essere incubazione di vita sapiente che conosce il tempo dell'azione e lo rispetta.
Sei natura: sii natura.
Ricorda che ogni cosa è ciclica, ogni cosa per rinascere deve morire; che ogni stato è impermanente.
Con grazia ora osserva, nota, impara. Permettiti di evolvere.
Abbi "una selvaggia pazienza". Dedicati.
Presto ci sarà una nuova primavera.
Fidati di me.....
Gloria Momoli
Quelle come te...
Quelle come te sono un mistero
e quasi sembrano complicate,
ma amano la semplicità.
Quelle come te chiudono la porta,
ma aspettano che un’emozione la sfondi.
Quelle come te hanno giocato e perduto,
ritentato e fallito,
ma conservano la vittoria nel cuore.
Quelle come te si dicono perse,
ma non si danno per vinte,
cadono e alzano la testa,
chiudono gli occhi e sognano,
aspettano in silenzio e lottano,
poi vincono
e toccano il cielo in un secondo.
Quelle come te ci mettono il cuore,
ce lo hanno messo fino a farsi male,
ma non si sono mai pentite.
Quelle come te non si mostrano,
ma le puoi trovare dentro una canzone.
Quelle come te hanno un aspetto normale,
ma nascondono una follia speciale.
Quelle come te guardano il mare,
si ubriacano d’amore,
leggono un libro e volano,
piangono che nessuno le veda,
si ricompongono e sorridono al mondo.
Quelle come te hanno gli occhi pieni di momenti,
già stati o da vivere,
ricordano e aspettano,
pensano e planano.
Quelle come te
le trovi belle anche sfatte,
le guardi e ci vedi un mondo.
Quelle come te,
che meraviglia le donne come te.
Quelle come te,
camminano di notte
nei pensieri di quelli come me.
Angelo De Pascalis
Un abbraccio alla bambina che sono stata, timida e insicura.
A quella bambina delicata e sensibile che ha pianto, ha sofferto, si è sentita sola.
Un abbraccio alla donna che sono diventata, testarda e imperfetta, guerriera con il cuore sempre troppo scoperto. Alla donna che sta cercando di perdonarsi e che non smette mai di sognare.
Per la donna che sono, per le mie vittorie e le mie sconfitte, per tutto l’amore che ho dentro, per tutte le volte che mi sono rialzata, per tutti i mostri che ho sconfitto. Un abbraccio alla bambina che sono ancora e che sarò sempre, con le favole nel cuore e mille sogni dentro gli occhi.
(Chiara Trabalza)
Non so se è merito degli anni,
ma ho abbassato il volume
di ciò che ascolto
e alzato quello di ciò che provo.
Mi emoziona la vista di un tramonto,
un sorso di un buon caffè,
di un vino generoso,
della buona compagnia,
una bella melodia,
il calore di uno sguardo,
il potere di un bacio.
Non so se è merito degli anni,
ma inizio a vedere la vita bella così com'è.
Mujer Intuitiva
"Non ho pazienza per alcune cose...
non perché sia diventata arrogante..
semplicemente perché sono arrivata
a un punto della mia vita in cui
non mi piace più perdere tempo
con ciò che mi dispiace o ferisce...
Non ho pazienza per il cinismo...
critiche eccessive e richieste
di qualsiasi natura...
Ho perso la voglia di compiacere chi non
mi aggrada...di amare chi non mi ama
e di sorridere a chi non mi sorride...
Non dedico più un minuto a chi mente
o vuole manipolare...
Ho deciso di non convivere più
con la presunzione, l'ipocrisia..la disonestà
e le lodi a buon mercato...
Non tollero l'erudizione selettiva
e l'arroganza accademica...
Non mi adeguo più al provincialismo
e ai pettegolezzi..
Non sopporto conflitti e confronti..
Credo in un mondo di opposti...
per questo evito le persone rigide
e inflessibili...
Nell'amicizia non mi piace la mancanza
di lealtà e il tradimento...
Non mi accompagno con chi non
sappia elogiare o incoraggiare..
I sensazionalismi mi annoiano
e ho difficoltà ad accettare coloro
a cui non piacciono gli animali...
Soprattutto non ho nessuna pazienza
per chi non merita la pazienza."
Meryl Streep
Quando una donna prende la decisione di abbandonare la sofferenza, la bugia e la sottomissione.
Quando una donna dice dal fondo del suo cuore: ‘Basta, ne ho abbastanza’.
Nemmeno mille eserciti di ego,
né tutte le trappole d’illusione potranno trattenerla dalla ricerca della sua verità personale.
In quel momento si aprono le porte della sua Anima e inizia il processo di Guarigione.
Il processo che la restituirà poco a poco a se stessa, alla sua vera Vita.
Nessuno ha detto che questo cammino sia facile, ma è ‘il Cammino’.
Questa decisione in sé, apre una linea diretta con la sua natura selvaggia ed è lì che inizia il vero miracolo.
C. P. Estés
Siate l'anomalia. L'aberrazione.
L'errore. L'inconveniente. La diversità. Il dato indecifrabile. Lasciate che guardandovi scuotano le loro teste uniformate.
Lasciate che si vergognino di voi. Che si imbarazzino. Che si incazzino.
Voi lasciateli fare.
Una tigre non perde il sonno curandosi di ciò che pensano le pecore. Andate avanti. Siate la cicatrice sul loro modo di vedere le cose e sulla loro normalità.
Vi detesteranno. Vi temeranno.
Desidereranno essere come voi.
David Icke
"Ci vuole molto coraggio per amare una donna segnata dal passato, son quelle dal carattere forte, che lottano nel quotidiano,
che amano ferocemente e con il cuore accogliente.
Ci vuole tanto amore, sussurri e parole lievi per curare le loro ferite colpite da profonde delusioni.
Ma, soprattutto, bisogna essere intelligenti, perché queste donne sono così mature e sagge che non credono più in ciò che sei disposto a fare per loro, perché se avrai una maschera saranno coraggiose da strappartela, queste donne sono solo fedeli in ciò che provano..."
Il nostro corpo è l'unica verità evidente, l'unico punto fermo, l'unica via da seguire.
Attraverso quello che noi chiamiamo "malattia" lui parla un codice tutto suo.
Per giungere nel profondo della nostra anima.
Là, dove tutto è poesia. Là, dove perfino lui viene ascoltato come il più grande dei maestri.
Abbiamo sotto i nostri occhi una mappa preziosa che ci può indicare la strada.
Della consapevolezza.
I sintomi del nostro corpo sono i ricami della nostra anima.
Ci raccontano di storie passate, di amori perduti, di vite non nostre, di sentieri da imboccare, di pesi da lasciare, di segreti da svelare e di idee da cambiare.
Tutto è scritto sul nostro corpo.
Dobbiamo solo imparare a leggerlo.
Non con gli occhi della mente.
Con quelli del cuore.
Sono occhi che riescono a vedere ogni sintomo come una benedizione.
Da contemplare, da dipingere, da scrivere. Da amare.
Perché il male fisico che sentiamo non è altro che il tocco della nostra anima.
Che ci desta dal sonno.
Per condurci oltre.
Dentro alla porta.
Della Verità.
Elena Bernabè
Se incontri una Donna Speciale,
devi sapere che ama il silenzio,
così come ama la notte e le sue infinite stelle.
Se incontri una Donna Speciale,
non spaventarti:
le sue emozioni sono intense, imprevedibili e mutevoli,
proprio come quelle della luna
a cui lei è legata.
Se incontri una Donna Speciale,
probabilmente non la comprenderai,
basta che tu la lasci fare.
Parlerà dei misteri dell’universo,
o senza alcuna ragione ti citerà una poesia,
o parlerà tra sé e sé,
…delle volte, neanche lei riesce a capire se stessa
Se incontri una Donna Speciale,
preparati,
i tuoi giorni diventeranno magici
e la quotidianità un’avventura.
Se incontri una Donna Speciale,
devi sapere che lei fa l’amore come una tempesta di vento…
a volte scatenata, a volte leggera,
calma come una piuma,
che si posa sulla terra.
Se incontri una Donna Speciale,
non ti preoccupare,
lei ride dei drammi
e piange con i fiori.
Se incontri una Donna Speciale,
tieni presente che lei vedrà nei tuoi occhi la bellezza
che hai sempre temuto.
Vedrà il tuo potere, le tue sofferenze
e ogni tuo sogno.
Se incontri una Donna Speciale,
e dormirai accanto a lei, goditi il viaggio…
ti porterà nei suoi sogni pieni di voli pindarici ed incontri fantastici..
Essere brave, belle, simpatiche, adorabili, capaci, disponibili: per le donne sono priorità importanti. Che però hanno un alto prezzo: la disponibilità continua.
• Ci sono donne che vorrebbero ritagliarsi tempi per stare in pace e fare quello che amano ma li rimandano in nome di una legge interiore che recita: prima di tutto gli altri.
• Ci sono donne che adorano sentirsi dire «Ma quanto sei simpatica!» senza accorgersi che quei complimenti spesso vengono pagati a caro prezzo.
• Ci sono donne che si nutrono di frasi del tipo: «Come sei gentile», «Che carina», «Su di te posso sempre contare», «Per fortuna che ci sei tu» senza accorgersi che l’attenzione degli altri spesso ha una contropartita velenosa: la disattenzione verso se stesse.
• Ci sono donne che conoscono una sola abitudine: dire sì. A tutto e a tutti.
È molto più facile piacere se siamo sempre disponibili. È un’assicurazione contro le critiche, un lasciapassare sicuro per un giudizio positivo da parte degli altri. «Lei è eccezionale» si dice quando una donna c’è. C’è per la famiglia, c’è per il datore di lavoro, c’è per il vicino di casa, c’è per i collaboratori, c’è per il cane, il gatto, il ficus benjamin....
«Che brava!» dicono gli altri…
Peccato però che quella donna non c’è per se stessa. Peccato che i “sì, sì, sì” ripetuti meccanicamente a tutti nascondano un “no” grande e profondo che si incide nella sua anima.
Ma per le donne è difficile dire “no”. È difficile perché vogliono essere amate. Perché vogliono essere sicure di ricevere affetto e apprezzamento. E in questo il “sì sì” c’è un lasciapassare garantito. Ma è anche una firma alla propria esclusione.
È un abbandono di sé.
L’anima femminile precipita nel gelo.
Non basta fare felici gli altri. Bisogna fare felici anche se stesse. Non è vero che la felicità altrui basta. È una favola che è stata raccontata alle donne per renderle buone e accomodanti. Conta anche la propria felicità, contano i “sì” cantati a se stesse, i sorrisi alle proprie passioni, l’accoglienza verso i propri desideri.
Ma bisogna mettere in previsione che dire “no” non è facile, perché le donne si sentono sbagliate quando lo fanno, troppo abituate a ripetere «sì, sì, non ti preoccupare ci penso io». Ma bisogna assolutamente impararlo.
Succede che certe donne che percorrono i sentieri della loro vita con i “sì sì” come fossero un motore che le muove, a un certo punto virano, muovono decise il timone verso un’altra direzione.
Smettono di guardare fuori, solo verso gli altri.
Quando lo fanno all’inizio tante volte si arrabbiano: «Ma quanti “no” ho detto a me stessa, ma chi me l’ha fatto fare...».
Poi qualcosa succede e i “no” iniziano a volteggiare con i “sì” in una danza di equilibrio tra l’amore per gli altri e l’incontro con la propria anima.
Simona Oberhammer - La Via Femminile
Quando sarò vecchia mi vestirò di viola
con un cappello rosso che non si intona e non mi dona.
E spenderò la mia pensione in brandy e guanti estivi
E in sandali di raso, e poi dirò che non abbiamo soldi per il burro.
Mi siederò sul marciapiede quando sarò stanca
E arrafferò assaggi di cibo nei negozi, suonerò tutti i campanelli
Farò scorrere il mio bastone sulle ringhiere
E mi rifarò della sobrietà della mia giovinezza.
Uscirò in pantofole sotto la pioggia
E raccoglierò fiori nei giardini degli altri
E imparerò a sputare.
Quando sei vecchia puoi indossare assurde camicie e ingrassare
E mangiare tre libbre di salsicce in un colpo solo
O solo pane e sottaceti per una settimana,
E accumulare penne e matite e tappi di bottiglia e cianfrusaglie nelle scatole.
Ma ora dobbiamo indossare vestiti che ci tengano asciutti,
E pagare l’affitto e non dire parolacce per strada
E dare il buon esempio ai bambini.
Dobbiamo invitare amici a cena e leggere il giornale.
Ma forse dovrei cominciare a fare un po’ di pratica adesso?
Così chi mi conosce non rimarrà troppo scioccato e sorpreso
Quando improvvisamente sarò vecchia, e comincerò a vestirmi di viola.
Jenny Joseph
′′Ti chiameranno pazza ′′ perché lo sei, perché sei nata con il dono di vedere le cose in un altro modo e questo li spaventa.
Ti chiameranno ′′ intensa ′′ perché lo sei, perché sei nata con il valore ben indossato per permetterti di sentire tutto pienamente e questo li intimidisce.
Ti chiameranno ′′ egoista ′′ perché è così, perché hai scoperto di essere la cosa più importante della tua vita e questo non gli conviene.
Ti chiameranno in molti modi, con molti giudizi, per molto tempo, ma resta fermo in te e in quello che vuoi, e ti prometto che un giorno ti chiameranno per dirti: ′′ Grazie di esistere ".
- A. Jodorowsky
A vent’anni
Lei si guarda e si vede
"troppo grassa, troppo magra,
troppo bassa, troppo alta,
con i capelli troppo lisci, troppo arricciati",
ma decide che uscirà di casa lo stesso.
A trent’anni
Lei si guarda e si vede
"troppo grassa, troppo magra,
troppo bassa, troppo alta,
con i capelli troppo lisci, troppo arricciati",
ma decide che non ha tempo di risistemarsi
e che uscirà di casa lo stesso.
A quarant’anni
Lei si guarda e si vede
"troppo grassa, troppo magra,
troppo bassa, troppo alta,
con i capelli troppo lisci, troppo arricciati",
ma dice: "almeno sono pulita",
ed esce di casa lo stesso.
A cinquant’anni
Lei si guarda e si vede "esistere"
e se ne va dovunque abbia voglia di andare.
A sessant’anni
Lei si guarda e ricorda tutte le persone
che non possono più nemmeno guardarsi allo specchio.
Esce di casa e conquista il mondo.
A settant’anni
Lei si guarda e vede la saggezza, la capacità di ridere e saper vivere, esce e si gode la vita.
A ottant’anni
non perde tempo a guardarsi.
Si mette in testa un cappello color rosso porpora ed esce per divertirsi con il mondo.
Autore sconosciuto
“Quando ti ami
Ti chiameranno donna di cattivo carattere, ma tu saprai che è perché non ti lasci condizionare da nessuno
Ti chiameranno difficile, ma tu saprai che in realtà è perché hai un tuo pensiero proprio
Ti chiameranno superbia, ma tu saprai che è dignità
Ti chiameranno insopportabile, e saprai che sei autentica
Ti chiameranno egoista, e tu saprai che è rispetto per te stessa
Ti chiameranno egocentrica e tu saprai che è amor’ proprio
Ti chiameranno offensiva,e saprai che è la tua sincerità
Ti chiameranno isterica, ma tu saprai che è la tua intensità per difendere ciò che pensi sia giusto
Ti chiameranno pazza, ma tu saprai che è coraggio
Ti chiameranno vanitosa, ma tu saprai che è affetto per il tuo corpo
Ti chiameranno puttana, ma tu saprai che è invidia
Ti chiameranno sognatrice e tu saprai che è la tua immensa fede in un potere più grande di tutto.
Quando ti ami, ti chiameranno in tutti i modi,ma non dubiterai di te, perché tu saprai chi sei e nulla potrà offenderti.
Questo è amore per te.”
(Dal Web)
La follia più saggia
- Tu l'ami ancora, vero?
- Sì
- Non capisco: non è bella, non ha niente di speciale, anzi, scusa se te lo dico, ma è piuttosto anonima.
- Tu, perché preferisci il gelato al cioccolato e, fra tutti i fiori, la margherita?
- Non lo so, ma che c'entra?
- Per me è la stessa cosa, non so rispondere. So che con lei sono felice.
Comunque, lei non è bellissima, è una meraviglia; non è speciale, è un dono.
- La devi smettere. È finita. Non devi più pensarla.
- Non ci puoi fare niente.
Ci sono persone che sono come gli alberi.
Hanno radici.
Ti entrano dentro
Nella testa
Nei pensieri.
E non riesci a staccarle.
A liberarti.
A non pensarle.
- Da quando non vi vedete?
- Da ieri
- Non la farai entrare di nuovo nella tua vita?
- No, è impossibile
- Ah, bene. Perché impossibile?
- Perché non puoi fare entrare chi non è mai uscito.
- Non dirmi che la rivedrai...?
- Sì, stasera
- Sei un folle
- Sì, sono folle...Di lei. Dell'amore.
C'è qualcosa di più importante?
Scegliere l'amore, non è la follia più saggia?
Michele de Paolis
Pensa che sconfitta
se un giorno dovessi accorgerti
che è troppo tardi
per poter scegliere chi sei
per ubriacarti
e il giorno dopo stare bene.
Per piangere dove ti pare.
Per fare casino.
Per decidere da chi farti trovare.
Per scegliere in un giorno qualunque
di guardarti allo specchio
e sentirti speciale.
Pensa che sconfitta
se un giorno dovessi accorgerti
che è troppo tardi
per sognare
per lasciare andare
per buttare via
ogni cosa che ti pesa
e ricominciare.
Pensa che sconfitta
se un giorno dovessi accorgerti
che è troppo tardi
per essere felice.
Fallo adesso, provaci.
Rischia, se ti urla dentro.
Se ti fa felice
se ti fa sentire viva.
Mettici la rabbia.
Mettici l’amore.
Fallo, anche se non sei sicura.
Andrew Faber
SII SINCERA RIGUARDO A CHI SEI, A QUELLO CHE FAI, A QUELLO CHE DESIDERI, A QUELLO CHE VUOI ATTIRARE, A QUELLO CHE VUOI SPERIMENTARE NELLA TUA VITA.
PENSO CHE L'UNIVERSO ABBIA UN GRANDE RISPETTO PER LA SINCERITÀ.
Legge d 'attrazione
- Ti passo a perdere fra poco.
- A perdere?
- Sì, vengo da te e ci perdiamo insieme dove ti pare.
- E se poi ci trovano?
- Ma noi ci perdiamo bene.
- Devo portare qualcosa?
- Si, quella curiosità disordinata e bella che ti rende sfacciatamente vera. La voglia di soffiare via le nuvole dal tuo cielo che da un po’ di tempo è scuro. La forza di far scivolare via la tristezza che ti ostini a tenere per mano. Gli abbracci li porto io per quando avremo freddo.
- Ho paura.
- Ed è per questo che ogni tanto è necessario perdersi, in nuove persone, in altri luoghi, dentro nuovi viaggi. Perchè la vita passi e non ci trovi lì, fermi, ad aspettarla. Per ricominciare bisogna perdere la strada del ritorno. Per diventare persone nuove bisogna rischiare. Rompersi e rinascere. Prendere coraggio e fare quella ‘cosa’ che ci terrorizza, quella cosa che non avremmo fatto mai. Fare il primo passo per capire che siamo noi a doverci spostare da dove non riusciamo più ad essere, senza attendere che qualcosa per miracolo succeda.
- Passa a perdermi, ti aspetto.
(Andrea Zorretta)
E ti accorgi che il tempo passa
e sei cambiata, consapevole dei tuoi limiti, ma la forza e il desiderio di rimanere te stessa nonostante tutto.
Ti accorgi che è cambiata anche la terra sulla quale cercavi di camminare a piedi nudi, dove hai indossato i tacchi per sentirti più Donna e ti sei ritrovata a capire che l' apparenza è solo superficie e che la Donna Vera sei tu col cuore di bambina e l'Anima di chi non cede al non rispetto, alla privazione del pensiero, alla libertà interiore.
Ti accorgi che il vento spesso ti attraversa e le tue ali si chiudono a perdere magia, ma, anche se ti fai trasportare è solo l'attimo per riprendere le forze e volare alla vita.
Ti accorgi del tempo che passa, delle rughe e che quell'immagine riflessa nello specchio è solo la superficie della Donna che senti di essere.
Ti accorgi di te e che a dispetto di tutto e tutti troverai sempre la determinazione di portare avanti la semplicità delle emozioni, il rispetto per te stessa, la libertà di pensiero, la tua unicità che a volte può essere non capita...
E ti accorgi che andando avanti a sguardo alto e cuore in mano, nessuno... dico... nessuno è capace di renderti povera, poca, non abbastanza, perché sei tu e l'immensità della tua anima.
Erika Mancini
Le avevo chiesto - dammi una tua foto.
E mi dà questa.
Ma sei girata di schiena, non ti si vede in faccia.
Ma sto guardando il mare.
E che c'entra? Io voglio vedere la tua faccia,
non te di spalle che guardi il mare.
Ma io sono molto più io di spalle
che guardo il mare al tramonto, in silenzio,
mentre intorno a me c'è pace e magari dentro no - non in una foto in posa in cui qualcuno mi chiede di sorridere a comando.
E allora di lei ho capito tre cose:
uno - che era pazza,
due - che era difficile,
tre - che mi sarebbe sempre sfuggita.
Perché una parte di lei sarebbe sempre stata girata di schiena a guardare il mare.
(Catherine Black)
Non riempitemi di complimenti,
non mi servono.
Non adulatemi perché non otterrete nessun effetto su di me.
Non riempitemi di regali, canzoni e rose, perché questo basta alle femmine non a me che sono donna. Io voglio presenza, coerenza, maturità, a me piace il rispetto e la determinazione. Amo essere conquistata non adulata. E per conquistarmi devi trapassarmi la mente e inondarmi il cuore. E se vuoi farlo devi mostrarmi principi, valori e personalità. Devi avere il coraggio di lottare per quello che “dici” di volere, senza fare come molti “maschi” che al primo no vanno a scaldarsi da un'altra parte.
Non fingere con me, lo capirei.
Non provare mai a farmi passare da stupida, ti ricompenserei a dovere, dimostrandoti che la persona stupida tra me e te non sono io.
Non comprarmi, non sono i soldi che cerco, io cerco amore e l'amore non si compra e non si vende!
Sii uomo altrimenti piccole donne ce ne sono tante e quelle possono darti ciò che vuoi. Il minimo indispensabile che basta a chi si “accontenta”!
Io non mi accontento, scelgo e voglio essere scelta!
Silvia Nelli
Non bisogna mettere a posto le cose.
Le cose vanno lasciate come sono.
Non si può trattenere un amore finito e nemmeno fissarsi a proseguire un progetto che non vuole essere realizzato.
Tutte le nostre energie sono indirizzate a questo: a mettere a posto le cose.
E trascorriamo ore a cercare di capire di chi è la colpa, a piangerci addosso, a ripetere in modo continuativo quell'atteggiamento che sappiamo non portare a nulla.
Vogliamo essere più espansivi, più simpatici, meno sensibili.
Perché vogliamo essere a posto. Cerchiamo la perfezione.
E non riusciamo a comprendere invece che è proprio il disordine della nostra vita, l'inaspettato, il non accettato che ci guidano alla comprensione più autentica di noi stessi e degli altri.
Dobbiamo solo affidarci alla vita e lasciarci guidare da ciò che accade.
Senza porci domande, senza chiedere il perché di ciò che è successo. Dobbiamo solo gustarci gli eventi che accadono e sentire profondamente cosa suscitano in noi.
Tutto il resto verrà da sé.
Perché saremo così colmi di energia vitale, così svegli e presenti, così attenti che la via da seguire sarà lì chiara davanti ai nostri occhi. E a noi non resterà altro da fare che imboccarla nel modo più naturale e semplice possibile.
E' giunto il momento di non fare niente.
Di spegnere la mente con i suoi pensieri, i pregiudizi, le preoccupazioni.
Non cercate più nulla.
Fatevi vuoto. Ricercatelo in ogni dove.
E vi stupirete di come le cose si metteranno a posto da sole.
Elena Bernabè
Siate la Scelta, non l'Alternativa, anche se sentite di amare oltre ogni modo.
L'amore non è né una pretesa né un'elemosina.
E se non basta l'amore di entrambi per condurre alla scelta reciproca, allora prendete la vostra vita e portatela altrove, dove possa attecchire, dove possiate essere la scelta di qualcuno.
Io lo so, non è facile e il duro non è capire che sia così.
Il duro è accettarlo e attendere il tempo che questa verità sia assimilata, divenendo costrutto del nostro tessuto emotivo.
Siate la Scelta e non l'Alternativa...
Perché è l'atto d'amore ultimo che possiate fare verso voi stessi e verso chi non sa, non vuole, non può scegliervi...
(F. Privitera)
“Quando ti ami
Ti chiameranno donna di cattivo carattere, ma tu saprai che è perché non ti lasci condizionare da nessuno
Ti chiameranno difficile, ma tu saprai che in realtà è perché hai un tuo pensiero proprio
Ti chiameranno superbia, ma tu saprai che è dignità
Ti chiameranno insopportabile, e saprai che sei autentica
Ti chiameranno egoista, e tu saprai che è rispetto per te stessa
Ti chiameranno egocentrica e tu saprai che è amor’ proprio
Ti chiameranno offensiva,e saprai che è la tua sincerità
Ti chiameranno isterica, ma tu saprai che è la tua intensità per difendere ciò che pensi sia giusto
Ti chiameranno pazza, ma tu saprai che è coraggio
Ti chiameranno vanitosa, ma tu saprai che è affetto per il tuo corpo
Ti chiameranno puttana, ma tu saprai che è invidia
Ti chiameranno sognatrice e tu saprai che è la tua immensa fede in un potere più grande di tutto.
Quando ti ami, ti chiameranno in tutti i modi,ma non dubiterai di te, perché tu saprai chi sei e nulla potrà offenderti.
Questo è amore per te.”
( Web)
"È facile amare qualcun altro, ma amare
ciò che sei, quella cosa che coincide con te,
è esattamente come stringere a sé un ferro
incandescente: ti brucia dentro, ed è un vero
supplizio. Perciò amare in primo luogo qualcun altro è immancabilmente una fuga da tutti noi
sperata, e goduta, quando ne siamo capaci.
Ma alla fine i nodi verranno al pettine:
non puoi fuggire da te stesso per sempre,
devi fare ritorno, ripresentarti per quell’esperimento,
sapere se sei realmente in grado d’amare.
È questa la domanda
- sei capace d’amare te stesso? -
e sarà questa la prova".
Carl Gustav Jung
Oggi ho imparato che bisogna lasciare che la vita ci spettini, perciò ho deciso di vivere la vita con maggiore intensità.
Il mondo è pazzo. Decisamente pazzo...
Le cose buone, ingrassano. Le cose belle, costano. Il sole che ti illumina il viso, fa venire le rughe. E tutte le cose veramente belle di questa vita, spettinano...
- Fare l'amore, spettina.
- Ridere a crepapelle, spettina.
- Viaggiare, volare, correre, tuffarti in mare, spettina.
- Toglierti i vestiti, spettina.
- Baciare la persona che ami, spettina.
- Giocare, spettina.
- Cantare fino a restare senza fiato, spettina.
- Ballare fino a farti venire il dubbio se sia stata una buona idea metterti i tacchi alti stanotte, ti lascia i capelli irriconoscibili ...
Quindi, ogni volta che ci vedremo, avrò sempre i capelli spettinati...
Tuttavia, non dubitare che io stia vivendo il momento più felice della mia vita. E' la legge della vita: sarà sempre più spettinata la donna che scelga il primo vagoncino sulle montagne russe di quella che scelga di non salire...
Può essere che mi senta tentata di essere una donna impeccabile, pettinata ed elegante dentro e fuori.
Questo mondo esige bella presenza: pettinati, mettiti, togliti, compra, corri, dimagrisci, mangia bene, cammina diritta, sii seria...
Forse dovrei seguire le istruzioni però... quando mi ordineranno di essere felice?
Forse non si rendono conto che per risplendere di bellezza, mi devo sentire bella. La persona più bella che possa essere!
L'unica cosa che veramente importa è che quando mi guardo allo specchio, vedo la donna che voglio essere.
Perciò, ecco la mia raccomandazione a tutte le donne:
Abbandonati, Mangia le cose più buone, Bacia, Abbraccia, Balla, Innamorati, Rilassati, Viaggia, Salta, Vai a dormire tardi, Alzati presto, Corri, Vola, Canta, Fatti bella, Mettiti comoda, Ammira il paesaggio, Goditela e, soprattutto, lascia che la vita ti spettini!!!!
Il peggio che può succederti è che, sorridendo di fronte allo specchio, tu ... debba pettinarti di nuovo.
web
Le persone sensibili
hanno sempre il cuore spettinato
l'anima sottosopra
gli occhi sgranati
una lacrima pronta a scendere
un sorriso appeso sulle labbra
pronto a esplodere .
Vivono in bilico
alle gioie e ai dolori della vita
non sono perfette
anzi, a volte sono persino autodistruttive
perché respirano di petto
mai di polmoni
vivono a mille minuti l'ora.
-Silvana Stremiz-
"Mi chiedi quanti anni ho?
Ho l'età per cogliere la differenza tra sogni e illusioni,
e continuare a sperare ancora.
Ho l'età per contare ferite e cicatrici sul mio corpo,
ma il cuore intatto della bambina che ero e che sempre sarò.
Ho l'età per voltare le spalle a chi non merita la mia fiducia,
e per continuare a camminare mano nella mano con chi ho scelto di amare.
Ho l'età dei capelli bianchi che intreccio quando sono preoccupata o triste,
e la chioma ribelle e libera della guerriera che abita in me.
Ho l'età dei silenzi,
dei bisbigli d'amore e delle parole taglienti.
Della luna che guida i passi nel buio
e del vento che disperde gli inutili chiacchiericci.
Del sole di primo mattino,
quando tutto si risveglia
e dei lunghi tramonti, quando le ombre si cercano.
Sono una donna.
E per questo non ho età.
Strega, bambina, vecchia saggia e adolescente innamorata, madre, amante, compagna e figlia.
Quanti anni ho?
Prova a contare gli anni della VITA."
(Margherita Roncone)
Io non ho paura di quelle che il mondo chiama “belle donne”.
Io ho paura delle altre.
Ho paura di quelle che escono di casa con un filo di trucco.
Di quelle che capisci subito se hanno passato una nottata in bianco dalle occhiaie che si portano dietro.
Di quelle che si legano i capelli con una matita.
Di quelle che si guardano allo specchio e sorridono perché non hanno nemmeno un capello al posto giusto.
Ho paura di loro.
Di quelle che si fermano sui dettagli, su particolari tuoi che nemmeno tu stesso pensavi di avere.
Di quelle che sanno stare accanto agli altri, ma non sanno come stare accanto a se stesse.
Di quelle che sono sempre di corsa, ma si fermano ad ascoltare. Uno sconosciuto, un amico, un bambino.
Ho paura di loro.
Di quelle che ad un “Sei bellissima”, arrossiscono, s'imbarazzano.
Di quelle che custodiranno gelosamente il Girasole che le hai regalato finché l'ultimo petalo non si sarà seccato e rompendosi cadrà sul pavimento, perdendosi tra la polvere, sotto l'armadio.
Di quelle che non appaiono, non si vedono, non si notano.
Il mondo sempre in primo piano.
E loro dietro. Sullo sfondo.
Ho paura di loro.
Di quelle che sorridono alla vita, tutti i giorni, nonostante abbiamo migliaia di motivi per non farlo.
Di quelle che ti ascoltano davvero.
Di quelle che amano essere belle, solo ogni tanto. Solo per qualcuno.
Di quelle che sanno piangere.
Ho paura di loro.
Di quelle che per passare un'ora con te, passerebbero anche otto ore in treno.
Ho paura di loro.
Di quelle per cui vale la pena restare. Una volta. Restare.
E ho paura di loro, soprattutto, quando, senza dire una parola ti scelgono, restano e tu sei troppo distratto per accorgertene, troppo concentrato a fuggire da non sai cosa .
Ho paura di loro perché di belle donne il mondo è pieno.
Una donna del genere, invece, se te la lasci scappare non saprai mai in quale parte del mondo la ritroverai.
Se mai la ritroverai..
(Abdou Mbacke Diouf)
Ho smesso di contare le volte in cui, arrivata alla seconda riga, ho cancellato e riscritto tutto nuovamente.
Cercavo un inizio ad effetto, qualcosa di poetico e vero allo stesso tempo, qualcosa di grandioso, ma agli occhi.
Non ci sono riuscita.
Poi ho capito, ricordando ciò che non avevo mai saputo: che per i grandi cuori che muoiono nel corpo ma che continuano a battere nel respiro della notte, non ci sono canoni o bellezze regolari, armonie esteriori, ma tuoni e temporali devastanti che portano ad illuminare un fiore, nascosto, di struggente bellezza.
Frida Kahlo
Sii fedele a te stessa, prima che agli altri.
Falle, le cose che desideri.
Razionalizza le tue paure,
non corri poi in fondo questi grossi rischi.
Liberati del giudizio altrui,
è il principale ostacolo al tuo risplendere.
Nessuno è perfetto: siamo esseri umani,
e siamo belli per questo.
Piaci a te stessa: non devi essere "brava",
devi essere vera.
Perché ogni giorno volge alla fine,
e al calar della luce sarai sola,
spettatrice e giudice delle tue scelte.
È la tua vita, falla come tu desideri.
(Oscar Travino)
"Aveva un'anima zingara e uno spirito di guerriera. Non si scusò per il suo cuore selvaggio. Lasciò il normale e il regolare per esplorare la periferia del magico e dello straordinario.
Ed è stata gloriosa. "( Michelle Rose Gillman )
TRAVAGLI INTERIORI
Costretta ad essere tutto per tutti.
Obbligata ad apparire perfetta.
Assillata dall’essere sempre all’altezza della situazione.
Se non sono gli altri a chiederglielo è la donna stessa che se lo impone, secondo la cultura patriarcale che la vuole solo “in un certo modo”.
I travagli interiori delle donne oggi sono più che mai dolorosi. E non sempre riconosciuti. Troppo spesso le lacerazioni spirituali vengono definite “esaurimenti nervosi”. Troppe volte ai disagi piccoli non viene data sufficiente importanza e così si trasformano in grandi. La relazione che le donne hanno con se stesse raramente è equilibrata. Spesso è disagevole. Altre volte è spettrale: parla di anoressia, bulimia, autostima fatta a pezzi, incertezze e rimpianti che scarnificano il corpo e i pensieri.
Per troppo tempo la donna è stata addomesticata mentre la sua anima veniva sepolta lontano. La natura del femminile è stata alterata, saccheggiata, respinta, modificata, coperta di mani di vernice, inchiodata da qualche parte, relegata, devastata, spogliata, bruciata.
Ma senza il contatto con la loro anima femminile le donne diventano pallide e deboli, avvizziscono e si accartocciano come foglie secche. E poi cercano lontano da se stesse le soluzioni.
Che non arrivano.
Ma c’è una possibilità diversa.
Attraverso la scoperta dell’anima femminile la donna può scendere nel suo mondo sotterraneo e costruire il suo regno: perché è un nucleo che vive dentro di lei e mai può essere annientato.
Simona Oberhammer - La Via Femminile
La donna che vorrei essere indossa verità anche se rischia di restare nuda in pieno inverno.
La donna che vorrei essere ha dismesso il camice da infermiera,
l'aureola di santa, il potere di seduttrice.
La donna che vorrei essere si
specchia nelle altre donne, dialoga con loro, le cerca.
La donna che vorrei essere non compiace né compete con gli uomini, non li domina, non li sminuisce, si fa rispettare, non ama il carnefice.
La donna che vorrei essere è una madre che non possiede, che non proietta, e anche senza bambini è ugualmente gravida, partorisce doni, non li tiene per sé.
La donna che vorrei essere accoglie la diversità, non forza nulla, lascia che la vita sia.
La donna che vorrei essere ha il coraggio di lottare per sé stessa e di arrendersi a sé stessa
La donna che vorrei essere carezza la paura, la trasforma in possibilità.
Il mondo che vorrei accoglierebbe questa donna senza voti né premi, lascerebbe che fluisse come un piccolo guizzo di fiume. Il mondo che vorrei ripudia ogni categoria.
La donna che sono ama essere donna, ma desidera ancor più essere una persona.
La donna che sono intanto si allena in stile libero.
E se quel mondo sarà, è pronta a tuffarsi.
Marzia Ercolani.
Sono straordinarie le donne che hanno il mare dentro.
Ce l’hanno nell’anima,
fa parte della loro essenza.
Hanno una personalità calma
ma al tempo stesso decisa e volitiva che incanta.
Vivono di correnti e di alte maree,
alternando tenere carezze alla forza della passione.
Quando sono in burrasca diventano tempestose,
imprevedibili, difficili da affrontare.
Ti sorprendono per le improvvise tempeste emotive,
ma quando la furia delle onde si placa,
diventano dolci, silenziose e accoglienti.
Sanno stupirti per le ricchezze
che puoi trovare nelle loro profondità.
Perché le donne che amano il mare
sono anime burrascose e accoglienti
in cui vorresti vivere per sempre.
- Agostino Degas
Hai nelle tue mani il seme della magia.
Se vuoi che fiorisca e faccia della tua anima un giardino,
prima dovrai rompere il guscio, spezzare le corazze,
tagliare in due le credenze e i dogmi,
sradicare alla radice la colpa
che trasforma la tua terra interna in un deserto,
spezzare le proiezioni e seppellire Il tuo seme in profondità, molto in profondità;
seppellire con lui tutto ciò che deve morire nella tua vita,
per permettere la nascita di germogli nuovi.
Non esiste cambiamento tranquillo,
non esiste trasformazione indolore.
Il dolore del seme quando si rompe è il primo passo della libertà.
Ed è libertà la terra dove sgorga la magia."
.
Ada Luz Márquez
Quanti uomini ho sentito dire che desiderano una donna intelligente nella loro vita!
Io li incoraggerei a pensarci bene.
Le donne intelligenti Prendono decisioni da sole, hanno desideri propri e mettono limiti. Tu non sarai mai il centro della sua vita perché questa gira intorno a se stessa.
Una donna intelligente non si lascerà manipolare né ricattare,lei si assume responsabilità.
Le donne intelligenti mettono in discussione, analizzano, litigano, non si accontentano, avanzano.
Quelle donne hanno avuto una vita prima di te e sanno che continueranno ad averla una volta che te ne sarai andato.
Lei avvisa, non chiede il permesso.
Queste donne non cercano nella coppia un leader da seguire, un papà che risolva la vita, né un figlio da salvare.
Loro non vogliono seguirti né segnare la strada a nessuno, Vogliono camminare accanto a te.
Lei sa che la vita senza violenza è un diritto, non un lusso né un privilegio.
Loro esprimono rabbia, tristezza, gioia e paura allo stesso modo, Perché sanno che la paura non le rende deboli nello stesso modo in cui la rabbia non le rende "maschili". Queste due emozioni e le altre, tutte insieme, la rendono umana e basta!
Una donna intelligente è libera perché ha lottato per la sua libertà.
Ma non è una vittima, è sopravvissuta.
Non cercare di incatenarla perché lei saprà come scappare.
Soprattutto quelle che hanno affrontato situazioni del genere in passato.
La donna intelligente sa che il suo valore non risiede nell'aspetto del suo corpo.
Pensaci due volte prima di giudicarla per età, altezza, volume o comportamento sessuale, perché questa è violenza emotiva e lei lo sa.
Quindi: prima di dire che desideri una donna "intelligente" nella tua vita, chiediti se sei davvero disposto ad “ inserirti” nella sua.
_ Gabriel Garcia Marquez _
Io non ho paura di quelle che il mondo chiama “belle donne”.
Io ho paura delle altre.
Ho paura di quelle che escono di casa con un filo di trucco.
Di quelle che capisci subito se hanno passato una nottata in bianco dalle occhiaie che si portano dietro.
Di quelle che si legano i capelli con una matita.
Di quelle che si guardano allo specchio e sorridono perché non hanno nemmeno un capello al posto giusto.
Ho paura di loro.
Di quelle che si fermano sui dettagli,
su particolari tuoi che nemmeno tu stesso pensavi di avere.
Di quelle che sanno stare accanto agli altri,
ma non sanno come stare accanto a se stesse.
Di quelle che sono sempre di corsa,
ma si fermano ad ascoltare. Uno sconosciuto,
un amico,
un bambino.
Ho paura di loro.
Di quelle che ad un
“Sei bellissima”, arrossiscono,
s'imbarazzano.
Di quelle che custodiranno gelosamente il Girasole che le hai regalato finché l'ultimo petalo non si sarà seccato e rompendosi cadrà sul pavimento,
perdendosi tra la polvere, sotto l'armadio.
Di quelle che non appaiono, non si vedono,
non si notano.
Il mondo sempre in primo piano.
E loro dietro.
Sullo sfondo.
Ho paura di loro.
Di quelle che sorridono alla vita,
tutti i giorni,
nonostante abbiamo migliaia di motivi per non farlo.
Di quelle che ti ascoltano davvero.
Di quelle che amano essere belle,
solo ogni tanto.
Solo per qualcuno.
Di quelle che sanno piangere.
Ho paura di loro.
Di quelle che per passare un'ora con te,
passerebbero anche otto ore in treno.
Ho paura di loro.
Di quelle per cui vale la pena restare.
Una volta.
Restare.
E ho paura di loro, soprattutto,
quando,
senza dire una parola ti scelgono,
restano e tu sei troppo distratto per accorgertene, troppo concentrato a fuggire da non sai cosa.
Ho paura di loro perché di belle donne il mondo è pieno.
Una donna del genere, invece,
se te la lasci scappare non saprai mai in quale parte del mondo la ritroverai.
Se mai la ritroverai.
(Abdou Mbacke Diouf)
Le donne forti le riconosci, non passano inosservate.
Quando camminano senti la loro presenza, quando arrivano senti che qualcosa cambia.
Non sono donne facili, perché non si accontentano, perché vogliono e cercano qualcosa di più. Non hanno paura delle sfide per trovare ciò che hanno nel cuore, non hanno paura nemmeno di soffrire per inseguire i loro ideali.
Non vogliono piacere a tutti le donne forti, vogliono piacere soprattutto a se stesse. Quando le donne forti ti guardano non vedi solo i loro occhi. C’è qualcosa di più. È la loro anima che scorgi, ha il colore del sole e la luce della luna.
Quando le donne forti si muovono non c’è solo il loro corpo ma ci sono anche i loro sogni, le loro speranze, la fiducia che hanno in se stesse e negli altri.
Le donne forti non sono come tutti gli altri, ascoltano anche il loro lato più istintivo, ridono e piangono senza vergognarsi e se ne hanno voglia si siedono per terra o camminano scalze come se fosse la cosa più normale del mondo.
Le donne forti non sono donne che non sbagliano mai ma sono donne che affrontano i loro sbagli con la forza dell’anima. I fallimenti e le sconfitte diventano terreno fertile per imparare, per migliorare.
Diventano il luogo dove l’anima trova gli spazi per crescere.
Le donne forti sono in grado di vestirsi di niente ma di sembrare tutto. È la loro anima che le veste, è la forza di se stesse che le circonda. Ed è proprio questa loro presenza, a volte difficile, che merita di averle conosciute.
(S. Oberhammer)
Ho un rapporto strano con le porte.
Non le chiudo mai a chiave.
Piuttosto le accosto.
È un difetto, credo.
Mancanza di coraggio, forse.
Ma mi succede di non chiudere le porte.
Lascio che siano gli eventi a farlo.
Dopotutto chi sono io per stabilire chi deve uscire per sempre dalla mia vita?
In genere chi prende un'altra strada lo fa da solo.
Piano piano. Un passo alla volta.
Una scelta dopo l'altra.
Così, io lascio aperto.
Perché non si sa mai.
Magari un giorno chi era uscito, si presenta davanti a quell'uscio, e trovando aperto, si siede per un caffè.
E se sarà passato abbastanza tempo,
abbastanza orgoglio, e abbastanza dolore, chiederò:
Con quanto zucchero?
(Paola Felice)
Stupendamente Sacra
Sono una donna bella,
di una bellezza che non svanisce.
L’ho meritata,
scoperta,
raccolta come un gioiello nella polvere,
l’ho liberata e fatta splendere.
Non l’ho riconosciuta per anni,
sebbene sentissi che era là.
Ora abbaglia e prospera.
Sono sana,
capace,
indipendente,
forte
eppure ancora così fragile, sconfitta da un sospiro.
Il mio corpo è quello di una creatrice:
angoli che incontrano curve,
durezza che sfocia nel morbido.
Sono madre,
figlia,
sorella,
amante di me stessa.
Accogliente e coraggiosa,
io espando il mio cuore.
Il mio corpo è la mia casa,
la mia casa un santuario alla vita,
confortevole,
caldo e ricco di tesori.
Mio è l’aroma di spezie calde catturato nel vento,
mia la risata che vola attraverso la porta.
Condivido me stessa soltanto con quelli che mi rispettano per come sono
e proteggo me,
la mia casa
ed il mio tempo dagli invasori.
Cerco il mio centro nel mezzo del caos,
addestro alla pace i cani selvatici che mi urlano nella mente.
Uso il potere per il bene più grande,
lascio libera la rabbia in situazioni neutrali,
senza alcun innocente sulla linea del fuoco.
Sto imparando come persistere e quando lasciare andare;
sono pronta a sentire la profondità e l’ardore di tutte le emozioni svegliarsi in ogni nervo
e non ho più paura.
La mia bellezza e la mia forza trascendono età, tempo e forse anche questa vita.
Ogni giorno sono nuova,
ancora più a casa dentro di me.
Attimo per attimo, io creo il mio mondo;
Karen Andes
Cercavo una medicina per guarire la tristezza.
Ho respirato profondamente
ho sentito la cura del Sole nell'accarezzarmi il viso
ho sentito la cura del vento nel baciare la mia anima
ho sentito la cura dell'acqua che rendeva cristallino il mio sguardo
ho sentito la cura della terra nel rendere forte il mio cuore
ho sentito la vita stessa pulsare nelle vene
Come non amarti, Madre Terra,
se nonostante le ferite non smetti mai di guarirmi con la tua medicina di amore incondizionato.
Hermana Águila
“D'improvviso, fui assolutamente certa di una cosa: la magia non è soltanto qualcosa che fai, ma è anche qualcosa che l'universo fa insieme a te. E' il nostro rapporto con il divino. Non c'è niente di più magico della presenza del sacro nella nostra vita vita. Cambia ogni cosa. E' straordinaria, è magnifica e sfugge ai vincoli della nostra quotidianità. La magia è l'arte di vivere una vita creativa, benedetta dalla presenza divina. Non è qualcosa che facciamo all'universo; è ciò che un universo vivo fa con noi una volta che ci siamo resi conto della sua divinità. E' la danza sacra che condividiamo. E' gioiosa, erotica, estatica, e quando avviene le rose fioriscono nella neve di dicembre, le farfalle si posano sugli alberi del Costarica e gli innamorati si ritrovano attraverso il fiume del tempo. Pensai a tutti quegli ultimi anni e al mio bisogno d'amore. Le persone sanno istintivamente che quando si innamorano il mondo diventa pieno di magia. Ciò che non sanno è che quando scopriamo che l'universo è pieno di magia ci innamoriamo del mondo” .
Phyllis Curott – Il Sentiero della Dea
Una volta la nonna mi aveva dato consiglio:
nei periodi difficili, vai a vanti a piccoli passi. Fai ciò che devi fare, ma poco alla volta. Non pensare al futuro, nemmeno a quello che potrebbe accadere domani. Lava i piatti. Togli la polvere. Scrivi una lettera. Fai una minestra.
Vedi?
Stai andando avanti passo dopo passo. Fai un passo e fermati. Riposati. Fatti i complimenti. Fai un altro passo. Poi un altro.
Non te ne accorgerai, ma i tuoi passi diventeranno sempre più grandi.
E verrà il tempo in cui potrai pensare al futuro senza piangere.
Elena Mikhalkova
Quando le chiesero di rivelare i suoi segreti di bellezza, Audrey Hepburn scrisse questo bellissimo testo che venne poi letto anche al suo funerale.
"Per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili.
Per avere uno sguardo amorevole, cerca il lato buono delle persone.
Per avere un aspetto magro, condividi il tuo cibo con l'affamato.
Per avere capelli bellissimi, lascia che un bimbo li attraversi con le proprie dita una volta al giorno.
Per avere un bel portamento, cammina sapendo di non essere mai sola, perchè coloro che ti amano e ti hanno amato, ti accompagnano.
Le persone, ancora più che gli oggetti, hanno bisogno di essere riparate, viziate, risvegliate, volute e salvate: non rinunciate mai a nessuno.
Ricorda, se mai avrai bisogno di una mano, le troverai alla fine di entrambe le tue braccia. Quando diventerai anziana, scoprirai di avere due mani, una per aiutare te stessa, la seconda per aiutare gli altri.
La bellezza di una donna non è nei vestiti che indossa, nel suo viso o nel suo modo di sistemare i capelli. La bellezza di una donna si vede nei suoi occhi, perchè quella è la porta aperta sul suo cuore, la fonte del suo amore.
La bellezza di una donna non risiede nel suo trucco, ma la vera bellezza in una donna è riflessa nella propria anima. È la tenerezza che da' l'amore, la passione che essa esprime.
La bellezza di una donna cresce con gli anni"
Le donne che venivano chiamate streghe non avevano nessun potere magico, in realtà.
Semplicemente riuscivano a vedere le cose meglio.
Le vedevano per quel che erano, perché erano nate con la capacità, o il dono di non avere filtri sugli occhi né sulla mente: nessuno di quei filtri che spesso ci portiamo appresso senza nemmeno rendercene conto, che ci dicono come dobbiamo vedere le cose per essere accettati, per sembrare giusti, per apparire ciò che dovremmo essere e per autoconvincerci che davvero siamo ciò che vogliamo far apparire.
Loro non ce l'avevano perché la conseguenza, o la causa, del loro dono o maledizione era anche questa: non aver paura della solitudine, non aver bisogno di riempire il silenzio di chiacchiere vuote, voler qualcosa di diverso da un ruolo da recitare sul palcoscenico insieme a tutti.
Per questo venivano isolate.
E per questo facevano paura come fa paura chi dice la verità: e spesso si preferisce accusarlo ed annientarlo pur di non sentirla, pur di non volerla vedere.
E per questo ancora oggi esistono le streghe ed esiste chi le vuole bruciare.
Siamo streghe quando ci poniamo domande, quando vogliamo capire.
Quando ci ribelliamo ad una regola, quando ragioniamo con la nostra testa.
Quando non abbiamo paura di esplorare le nostre ombre, ammettere i nostri difetti, confessare ciò che vogliamo.
Siamo streghe e anche se volete continuare a bruciarci, siamo sempre qui.
Catherine Black
Sono una donna Risvegliata
Io non sono e non voglio essere una conquistatrice e seduttrice, io sono una donna, che ha conquistato l’autenticità del proprio essere e non mi interessa recitare una parte.
Ho imparato a vedere ed accettare la mia oscurità, a valorizzare i miei sogni e vincere le mie paure.
Se volete sapere chi sono, venite e accettatemi per quella che sono.
Se volete conoscere il mio cuore,
venite e abbracciatemi senza paura perchè la mia autorevolezza nasce
dalla conoscenza di me stessa, non dall’imposizione.
Ho imparato a riconoscere il mio coraggio e ad esprimere in libertà me stessa in ogni momento e in ogni circostanza.
Se ci siamo incontrati in questo momento, su questo cammino è perchè l’unica cosa che desidero è conoscere il tuo cuore e lasciarmi abbracciare.
E se tu lo permetti, possiamo condividere il canto del nostro cuore e danzare con la vita, insieme possiamo imparare dalla Terra la sua saggezza.
Questo sentiero è stato lungo e difficile, molte volte ho toccato il fondo, ed ho incontrato tante persone che hanno dubitato di me sulla strada.
La cosa più bella che ho imparato è quella di riconoscere, con amore e rispetto, la Divinità in me stessa e nel mio cuore .
Poche cose sono importanti in questo momento, una di queste è che sono Viva, esistono molte strade per andare e molti modi per amare.
Il mondo ha bisogno di una guida.
Il mondo ha bisogno di Donne Risvegliate.
Jerusha Akatzin
C’è stato un momento
in cui mi sono persa.
Ho perso tutto quello che avevo attaccato alla schiena,
i vecchi paradigmi,
forme,
maschere,
vergogna,
senso di colpa,
costumi
e le regole.
Ho perso ore e orologio,
calendario e aspettative,
le speranze e le certezze.
Ho perso tutto ciò che era,
tutte le inutili attese,
tutto quello che avevo cercato
e tutto quello per cui avevo camminato
e tutto ciò che avevo lasciato sul ciglio della strada.
E così, nel perdere tutto,
ho anche perso la paura,
la paura di infrangere le regole
e le autocritiche feroci,
la paura della morte
e la paura della vita,
la paura di perdersi,
e la paura di perdere
E completamente nuda,
priva della vecchia pelle,
ho trovato un cuore
che vibra dentro ogni poro del mio essere,
un profondo tamburo
fatto di argilla, stelle e radici
il suo eco dentro di me
è la voce della Vecchia Donna,
fu allora che ricordai
battito dopo battito,
che ero viva,
eternamente viva,
che ero libera,
coraggiosamente libera.
Hermana Águila
"C’è una tessitrice che abita l’anima di ogni donna.
Lei insegna a guardare il tempo come un gran gomitolo mentre gli aghi danno forma alla vita.
La tessitrice dell’anima aiuta a disfarsi delle proprie zone morte, a trasformarle in concime e ad andare avanti.
Quello che non fa mai un’anziana tessitrice, né nessuna donna ragno, è perdere tempo."
Elena Garcia Quevedo
Quando una donna prende la decisione di abbandonare la sofferenza, la bugia e la sottomissione.
Quando una donna dice dal fondo del suo cuore: ‘Basta, ne ho abbastanza’.
Nemmeno mille eserciti di ego,
né tutte le trappole d’illusione potranno trattenerla dalla ricerca della sua verità personale.
In quel momento si aprono le porte della sua Anima e inizia il processo di Guarigione.
Il processo che la restituirà poco a poco a se stessa, alla sua vera Vita.
Nessuno ha detto che questo cammino sia facile,
ma è ‘il Cammino’.
Questa decisione in sé, apre una linea diretta con la sua natura selvaggia ed è lì che inizia il vero miracolo.
Clarissa Pinkola Estés
RESTA APERTA
Resta aperta.
Nei giorni di dolore: resta aperta. Ascolta i doni e gli insegnamenti che, sai bene, arrivano saggi ora come mai nella felicità.
Resta aperta anche se la tentazione sarebbe chiudersi nella paura.
Resta aperta e bene in vista alla vita, anche se vorresti sparire. Che lei c'è, ti osserva, ti guida seminando briciole e segnali sul tuo cammino.
Abbi il coraggio di stare dentro al dolore, per poi stargli di fronte, poi accanto e poi lasciarlo andare.
È il tuo maestro ora. L'evoluzione che tanto ami è vestita di lui.
Se lo respingi non impari. Se ti chiudi non evolvi.
Respira.
Respira che sai farlo.
Respira.
È temporaneo. Passa. Come ogni cosa. Tu apprendine la lezione.
Che più è potente più illumina.
Abbi fede, anima mia: è solo dolore.
Seguirà la gioia: te lo prometto.
«Infrangimi il cuore, così si creerà nuovo spazio per un Illimitato Amore».
Gloria Momoli
Ci sono donne spirituali, consapevoli di verità ataviche,
come l’essere parte dell’immensa anima universale.
Che sono essenza di divinità,
anime che navigano da sempre oltre lo spazio e il tempo,
ospiti temporanee di un corpo che è altare dell’anima,
che fa da tramite con le forze dell’universo
e tutti gli altri esseri viventi.
Trascorrono il loro tempo lontane dal rumore della vita,
non temono il dolore che è occasione di crescita spirituale,
vivono avvolte da una musica di luce e silenzio,
cercando completezza ed evoluzione dell’anima.
La cercano nel caos creativo e nel contrasto
che è intorno a loro, dentro di loro, che la natura insegna in ogni istante,
che è alla base di ogni forma di vita.
Vivono alla perenne ricerca dell’equilibrio e dell’armonia,
che nascono tra le opposte dimensioni che compongono ogni cosa.
Tra il bene e il male, l’anima e il corpo,
tra la luce del giorno e il buio della notte,
tra la ragione e la follia, l’indifferenza e l’amore.
Avendo la certezza che mentre il corpo è temporaneo, l’anima, essenza del Tutto,
cerca l’eterno di cui è composta.
Perché le donne spirituali sono fatte
di energia e musica,
di silenzio, anima e immensità.
Agostino Degas
Intanto occupati di intrecciarti i capelli...
Intanto occupati di intrecciarti i capelli
poi toccherai le stelle.
Intanto occupati di intrecciare i capelli a tua sorella
poi le stelle scenderanno dai tuoi piedi bagnati
intanto occupati di intrecciare i capelli a tua madre
poi vedrai il riflesso delle stelle nel ruscello
intanto occupati di intrecciare le stelle nei capelli di tua figlia
poi camminerai tra le stelle luminescenti
acqua fresca discenderà nelle tue cellule
luce adamantina dissolverà i tuoi dubbi
oscurità sarà solo sinonimo di beltà
non ci sarà ombra nei tuoi occhi scuri
le tue pupille risplenderanno
Occupati solo di fare ciò che ti è richiesto qui
e i nodi si scioglieranno soli
mentre passi le mani
fra i capelli
del tuo uomo
e sarete
finalmente sposi
come Soli
che si danno l’uno all’altro
nello splendore
di chi riluce
di vero
Amore
Di chi
può
sciogliere
i capelli
senza
neanche
più
un
timore.
Irina Bosco
Se sei una donna forte
Se sei una donna forte
proteggiti dalle bestie che vorranno nutrirsi del tuo cuore.
Usano tutti i travestimenti del carnevale della terra:
si vestono da sensi di colpa, da opportunità,
da prezzi che si devono pagare.
Non per illuminarsi con il tuo fuoco
ma per spegnere la passione
l’erudizione delle tue fantasie.
Non perdere l’empatia, ma temi ciò che ti porta a negarti la parola,
a nascondere chi sei,
ciò che ti obbliga a essere remissiva
e ti promette un regno terrestre in cambio di un sorriso compiacente.
Se sei una donna forte
preparati alla battaglia:
imparare a stare sola
a dormire nella più assoluta oscurità senza paura
che nessuno ti tiri una fune quando ruggisce la tormenta
a nuotare contro corrente.
Educati all’occupazione della riflessione e dell’intelletto.
Leggi, fai l’amore con te stessa, costruisci il tuo castello, circondalo di fossi profondi però
fagli ampie porte e finestre.
E’ necessario che coltivi grandi amicizie
che coloro che ti circondano e ti amano sappiano chi sei,
che tu faccia un circolo di roghi e accenda al centro della tua stanza
una stufa sempre accesa dove si mantenga l’ardore dei tuoi sogni.
Se sei una donna forte proteggiti con parole e alberi
e invoca la memoria di donne antiche.
Fai sapere che sei un campo magnetico.
Proteggiti, però proteggiti per prima.
Costruisciti.
Prenditi cura di te.
Apprezza il tuo potere.
Difendilo.
Fallo per te:
Te lo chiedo in nome di tutte noi.
Gioconda Belli
Sono libera.
E sono orgogliosa del mio corpo, giacché esso è la manifestazione di Dio nel
mondo visibile.
Il calore del falò era insopportabile.
La realtà quotidiana le appariva lontana: non voleva preoccuparsi di cose superficiali.
Si sentiva viva, il sangue le scorreva nelle vene, si era consegnata totalmente alla sua
ricerca.
Per Brida, danzare intorno al falò non era un'esperienza nuova: quei battiti di mani, quella
musica e quel ritmo risvegliavano ricordi di epoche in cui era una Maestra della Sapienza del
Tempo.
Non era sola, no, perché quella festa rappresentava la riproposizione di un incontro: era un
incontro con se stessa e con la Tradizione che aveva praticato per molte vite.
Avvertì un profondo rispetto per la sua persona.
Ora era di nuovo in un corpo - un bel corpo.
Per milioni di anni, aveva lottato per sopravvivere in un mondo ostile: aveva abitato il mare,
nuotato verso una riva, strisciato sulla terra, scalato gli alberi, camminato su quattro zampe -
e adesso procedeva orgogliosamente con due piedi saldi sul terreno.
Ma non esistevano corpi belli o corpi brutti, giacché tutti avevano compiuto il medesimo
percorso, tutti erano una parte visibile dell'anima che vi dimorava.
Lei era orgogliosa - profondamente orgogliosa - del proprio corpo.
Si tolse la blusa.
Non portava reggiseno - ma ciò era ininfluente.
Brida era fiera delle sue carni, e nessuno avrebbe potuto biasimarla per quell'azione: anche
se avesse avuto settant'anni, si sarebbe mostrata orgogliosa del suo corpo, giacché era
attraverso di esso che l'anima poteva compiere le proprie opere.
Le altre donne intorno al falò si comportarono in modo identico - neppure questo aveva una
qualche importanza .
Si slacciò la cintura, e la veste scivolò sul suolo -e rimase completamente nuda.
In quel momento, provò la più appagante sensazione di libertà della sua vita: quel gesto non
aveva alcuna motivazione.
L'aveva fatto perché la nudità era l'unico modo per dimostrare che la sua anima era libera in
quel momento.
Non importa che fossero presenti altre persone, vestite, e che la guardassero - desiderava
soltanto che quegli individui percepissero attraverso i propri corpi le sensazioni che
pervadevano ogni fibra della sua persona.
Poteva danzare liberamente, poiché niente la ostacolava nei movimenti.
Ogni atomo del suo corpo entrava in contatto con l'aria - un'entità davvero generosa, visto
che le portava segreti e profumi lontani, cose e misteri che la sfioravano dalla testa ai piedi.
(Brida - Paulo Coelho)
Non è da tutti riuscire a capire ed amare le donne difficili,
spigolose,
quasi inaccessibili.
Solo apparentemente sono solari ed estroverse,
anche sicure di sé,
ma in realtà sempre diffidenti e insicure,
sempre sulla difensiva.
E si tengono tutto dentro. Non guardatele troppo negli occhi,
perché non vogliono far vedere a nessuno la loro rabbia,
delusione,
paura,
fragilità.
La solitudine le accompagna, anche quando hanno decine di corteggiatori.
Perché amano ma non dipendono mai dall’amore, da quell’amore che per loro è solo un sogno.
E sono dure,
prima di tutto con se stesse. Solo chi sa guardare “oltre” il sorriso riesce a vedere il muro impenetrabile che hanno eretto.
Che difende la loro interiorità ricca ma ferita,
spaventata.
La loro sensibilità troppe volte ferita.
Il difficile vissuto che solo loro conoscono.
Perché sono donne spigolose,
difficili,
quasi inaccessibili.
Quelle con l’anima in fiamme e il sorriso splendente.